DOPO LA TELENOVELA GRILLINA DELLA PIATTAFORMA ROUSSEAU FINITA CON 6 A 4 IN FAVORE DEL SI’ OGGI DRAGHI POTREBBE SALIRE AL QUIRINALE E SCIOGLIERE LA RISERVA


     — Emilio Oliviero Scali —

– – La piattaforma Rousseau ha completamente spaccato l’M5s: ecco i risultati pratici di un pensare “malato”, come quello di Marx, di uno “studioso” del 18.mo secolo… —

 

Il Premier Draghi è pronto a sciogliere la riserva già in giornata, incontrando il Presidente della Repubblica Mattarella per presentargli la lista dei ministri incaricati  (più tecnici che politici?) e da lui scelti per formare la squadra di quanti dovranno traghettare il Paese fuori dalla palude in cui era stato cacciato dall’inconsistenza del precedente Governo Conte 2 i cui livelli di litigiosità interna ed esterna non consentivano di approdare a niente. Col rischio concreto che le riforme richieste dall’Ue per poter accedere ai fondi stanziati per il Recovery Plan non si sarebbero potute concretizzare.

L’inutile voto su Rousseau, criticato da tutte le forze politiche e anche dagli stessi grillini che contestano la linea sposata da Grillo in persona (il garante), si conclude con un 6 a 4 circa in favore di Draghi Premier. Nell’immediato la reazione: Di Battista lascia il Movimento sbattendo la porta in faccia ai big e con lui 13 parlamentari abbandonano l’M5s (ed è già frattura…ancora un’altra col rischio scissione). Un Movimento, quello grillino, che con le sue giravolte rocambolesche ha virato la rotta di 360° più di una volta con piroette incredibili, snaturando alla radice i suoi “valori” originari e rinnegandoli platealmente.

Dunque, tranne la Meloni, che vive un suo isolamento (voluto) riguardo agli alleati Fi e Lega, tutte le formazioni politiche sosterranno Draghi nell’imminente governo in formazione, un governo di Unità Nazionale voluto a giusta ragione dal Presidente della Repubblica a causa dei partiti che avevano esaurito il loro ruolo a causa della fortissima litigiosità parlamentare, anche e soprattutto tra i membri del Pd dei 5s che polemizzavano su tutto ponendo veti, barriere e muri e mettendosi sempre di traverso per tutto e su tutto.

Il Premier Mario Draghi intanto lavora alla squadra di governo e sta limando i particolare per i decisivi incastri istituzionali. In mattinata potrebbe salire al Colle, sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri. Di seguito il giuramento e il voto di fiducia in Parlamento.

Il più riottoso delle compagini, l’M5s con  il 59,3% dei votanti sulla piattaforma Rousseau si dice favorevole a Draghi, il resto è per il no: una frattura chiara.  Di Battista lascia il movimento: “Non posso governare con questi partiti“.

 

Le priorità per Draghi sono: Vaccini, Lavoro e Scuola. Ma ci sono altri temi caldissimi e tantissime numerose aspettative come  Giustizia, Fisco, Sanità, Pubblica Amministrazione, Burocrazia, che nell’ultimo periodo è diventata asfissiante anche e soprattutto a causa della digitalizzazione con la quale moti utenti anziani non hanno alcuna dimistichezza. Ma la tematica che tiene sempre banco è il Lavoro…, che via via si va sempre più perdendo.

Articoli simili