Sanremo, la città dei fiori conosce la crisi


Mentre lo spettro del contagio da virus Covid 19 è sempre dietro l’angolo, la città ligure che si prepara al festival della canzone italiana mostra tutta la sua crisi. Aprendo una delle tante finestre che si affacciano davanti al Teatro Ariston, si avverte subito il vuoto della gente per strada. Sanremo è lo spaccato di un’Italia sopraffatta dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria. La Liguria è una Regione di color arancione il cui rigido controllo per gli operatori dell’Ariston si interseca alla crisi irreversibile del Casinò che ha messo in cassa integrazione i suoi croupier. Chiusi i ristoranti, le pizzerie e i vari ritrovi che davano vita a questa particolare città ligure che da sempre è sorretta economicamente in questo periodo dell’anno dal movimento dettato dal seguito del festival, oggi ci si accorge di respirare un’aria unica, diversa dal solito, più malinconica e meno festaiola. E’ la logica dettata da questo periodo storico in cui emerge la preoccupazione generale per un RT ritornato allo 0,98. Un chiaro segnale di pericolo di contagio amplificato dalle tante varianti di virus che si stanno abbattendo senza tregua sul nostro paese. In Piazza Borea d’Olmo, esattamente dal punto in cui si srotolava il tappeto rosso per la passerella dei vari cantanti fino all’ingresso dell’Ariston, adesso ci sono tre tende bianche a far da punto nevralgico per l’effettuazione dei tamponi. Altre tende sono state messe davanti al Casinò e al Convento dei Cappuccini. Chiari segnali di assoluto pericolo di contagio che danno la sensazione di preoccupazione e poca voglia di assaporare l’antico gusto di un ambiente festivaliero cui la Città dei Fiori ci aveva abituato. “Siamo molto preoccupati, saranno giorni molto impegnativi” dice il Dr. Stefano Ferlito, da 26 anni medico della rassegna canora. Ed è lo stesso sentimento che si percepisce ovunque a Sanremo, anche se “The Show Must Go On” – Lo spettacolo deve continuare -. Sì, perché oltre la tradizione di un Festival che fa parte della nostra cultura e di un interesse che smuove la curiosità di tanti affezionati media pronti a vivere una settimana intensa di lavoro, c’è l’interesse economico della Rai che sfrutta l’alto indice di ascolto per incamerare più introiti pubblicitari. Insomma, come dicevamo prima, Sanremo non è altro che la raffigurazione in piccolo della nostra Italia martoriata dal Covid, in cui la crisi sanitaria viaggia in antitesi a quella economica, senza pensare che l’una è il complemento dell’altra. Tuttavia, questa logica che non sfugge all’unico pensiero reale di un Paese che deve necessariamente risolvere al più presto il problema vaccini per raggiungere almeno il 70% – 80% di immunizzati, si arrabatta in un quotidiano sempre più difficile da vivere tra l’alternanza dei vari colori di Regioni che mostrano situazioni di contagio sempre alto. Dunque, il 71esimo Festival di Sanremo si farà ugualmente dal 2 al 6 marzo. I Big saranno 26 e tanti saranno i duetti, mentre sul palco dell’Ariston il direttore artistico Amadeus avrà al suo fianco l’amico di sempre “ciuri” Fiorello, mentre a fare da co-conduttrici saranno  le donne artiste che si alterneranno ogni sera, mentre anche Barbara Palombelli, giornalista Mediaset, condurrà la serata di venerdì. Naomi Campbell aprirà la prima serata e poi via via si alterneranno Matilda De Angelis, Elodie e altre attrici. Non ci sarà il pubblico, ma questo si sapeva già. Il resto è tutto da scoprire anche dal punto di vista scenico che, probabilmente, non sarà pari alla magnificenza del passato. Vedremo cosa accadrà, mentre la città dei fiori aspetta con ansia la fine di una pandemia che ha cambiato l’immagine di luogo spensierato e canterino, sempre pronto a vivere notti di curiosità al seguito dei tanti personaggi dello spettacolo da immortalare, magari con una foto ricordo. Era il Festival di Sanremo. E’ il Festival di Sanremo 2021 segnato dal Covid.

Salvino Cavallaro                        

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