— Foto: Salvini con Mohamed El Hawi.
— Giuseppe Stella —
Entra in gioco anche “Casapound”. Le forze dell’ordine identificano 120 persone, ne fermano alcune, 5 o 6 e le portano in Questura.
L’annunciato sit-in non autorizzato parte da San Silvestro verso le 15,00 con circa 500 manifestanti di diverse organizzazioni che si coagulano nella sigla “IoApro”. Sono giunti un po’ da tutto il Paese, anche da Palermo, con numerosi autobus. Il loro scopo era quello di proseguire verso Montecitorio.
20 manifestanti sono stati fermati ovunque, persino alla stazione Termini, alcuni accompagnati in Questura per accertamenti.
Di CasaPound si contavano circa 50 militanti. Stranamente i centri sociali non c’erano, nè gli anarchici.
Tutti gli esponenti, di destra, manifestavano con la Bandiera Tricolore Italiana e cantavano l’inno nazionale “Fratelli d’Italia”; ma avevano anche petardi e fumogeni. Tra loro un Consigliere comunale: Luca Marsella.
Sono volate bombe carta e fumogeni contro le forze dell’ordine le quali hanno caricato a più riprese per contenere i facinorosi e impedir loro di arrivare a Montecitorio, il loro obiettivo mancato.
Si registra un solo ferito colpito da una bottiglia vagante. L’area intorno a palazzo Chigi è stata transennata con idranti pronti, blindati e agenti della polizia locale a dare man forte.
Anche alcuni giornalisti, inopportunamente, sono stati presi di mira e strattonati ma le proteste tutto sommato denunciavano l’esasperazione di lavoratori dei vari settori disperati e arrivati allo stremo.
Uno dei leader del movimento “IoApro” si chiama Mohamed El Hawi (probabilmente un arabo), esibisce le manette ai polsi. Bloccato il traffico dei dintorni e di piazzale Flaminio.
Il Consigliere Marsella riferisce che loro, i politici della sua parte, fanno parte della protesta per vicinanza e solidarietà: “ La nostra presenza è voluta dai ristoratori. Basta strumentalizzazioni, tra le nostre fila ci sono lavoratori, imprenditori, padri e madri colpiti dalla crisi ed anche ristoratori che hanno tutto il diritto di stare in piazza. Non ci interessano le polemiche, noi siamo da sempre al fianco degli italiani e non possiamo tirarci indietro in un momento come questo. Riteniamo fallimentare e criminale la gestione del governo dell’emergenza sanitaria e crediamo che l’unica soluzione sia aprire senza condizioni”.
Inizialmente i promotori della protesta IoApro volevano invadere Roma con 120 pullman da tutt’Italia per “occupare e circondare Montecitorio”, ma poi il programma è cambiato proprio per la mancata autorizzazione della Questura che agisce su imput di Lamorgese e Prefetto e anche delle massime Istituzioni.
Al grido di “libertà” rivendicano il diritto di manifestare e di avere la dignità del lavoro, la mancanza di indennizzi con alcuni che protestavano sostenendo che quelli col reddito di cittadinanza guadagnano più di loro… costretti all’inattività.
Le loro voci: “Non siamo delinquenti, siamo persone che sudano e lavoravano 14 e più ore al giorno per portare il pane a casa. Dobbiamo riaprire per il bene dei nostri figli e delle nostre famiglie”.
E poi urla, anche contro Speranza, invitato a dimettersi perché “sta distruggendo la categoria delle partite Iva e in particolare dei ristoratori”.
“IoApro” chiede di riaprire subito le attività: commercianti, ristoranti, pub, pizzerie ma anche palestre e centri di bellezza, teatri e musei chiusi dalle imposizioni restrittive del Governo per contrastare la diffusione della pandemia, che tra l’altro non accenna a scendere ma si mantiene costante, e in alcuni casi aumenta”. E poi: “Ristori inferiori al reddito di cittadinanza, vergogna!”.
Tra i manifestanti gente di Palermo arrivata con nave e identificati dalla Polizia, altri dalla Calabria che sono stati bloccati, autobus dal Nord costretti a fermarsi ai caselli, bus da Bologna addirittura allontanati e fatti rientrare dopo le identificazioni.
Insomma, gente disperata che non ce la fa più e che invoca solo di poter lavorare, uno sciopero all’incontrario si potrebbe dire, gente che accusa il Governo per gli aiuti che non arrivano e che sono assolutamente insufficienti, come la cassa integrazione che ancora in tanti non hanno visto.
E molti temono di chiudere addirittura per sempre le proprie attività: insomma la situazione è tragica e pericolosa, il Governo lo sa bene e anche i vari partiti che si accapigliano come i polli di Renzo e che non decidono…In tanti non credono più neppure che le restrizioni imposte servano a fermare il virus che invece sembra sempre più aumentare. E poi i colori: da un giorno all’altro una Regione da bianca passa al rosso come in Sardegna: una confusione enorme: i numeri non sono più attendibili (una presa in giro) e nessuno crede più alle cifre che come una litania vengono sciorinati di giorno in giorno sui giornali e alle televisioni.
Si accusa il Governo (caso pandemia) di essere in continuità con quello precedente a causa di Speranza che è un forte sostenitore delle restrizioni, restrizioni che sinora però non hanno portato i benefici sperati e lo vediamo tutti i giorni.
Non si può tenere chiuso il Paese a tempo indeterminato, pandemia o non pandemia, e soprattutto colpire sempre e solo le solite categorie: il tutto con una logica incomprensibile che di scientifico non ha nulla…o poco.
La protesta continuerà, dicono i manifestanti, se le cose non cambieranno radicalmente: le motivazioni ci sono, eccome! La gente comincia ad avere fame, l’economia è in gravissimo pericolo e tutti noi non vorremmo che per bloccare questo dannato virus ci contaminassimo con quello della disoccupazione crescente, con l’aumento spaventoso della povertà assoluta e con problemi economico-sociali che potrebbero diventare incontrollabili: una miccia pericolosissima che non andrebbe mai accesa e fomentata. Il governo di salvezza nazionale è nato per questo: che apra subito cantieri e lavori in sicurezza, ma non blocchi il Paese.