SICILIAPRESS.IT – MOLTI LETTORI CHIEDONO AL NOSTRO GIORNALE: MA DOPO LA VACCINAZIONE SI PUO’ TOGLIERE LA MASCHERINA O NO? LEGGETE DI SEGUITO IL SERVIZIO DETTAGLIATO E LO SCOPRIRETE


— Foto: code a Palermo per le vaccinazioni, una calca incredibile —

   — Agenzia AGIM —

 — Servizio a cura di Giuseppe Stella —– Molti cittadini, viste le scarne informazioni ufficiali (anche la televisione non ne parla o lo fa con poca enfasi), ci scrivono e telefonano per sapere se obbligo e schiavitù della mascherina da indossare cessano dopo la vaccinazione.

Una domanda frequente del resto rivolta ai medici di base e a specialisti vari…

Quelli maggiormente interessati alle risposte sono per lo più anziani e malati cronici ma anche altri soggetti: ad esempio cardiopatici, diabetici e quanti soffrono di serie patologie invalidanti.

Ma se lo chiedono anche coloro che hanno avuto il virus e poi, dopo le cure, sono guariti e hanno ripreso la loro vita normale. In Italia se ne contano circa 3 milioni. Questo anche perché la gente non crede più alle mascherine come presidio SANITARIO di protezione, dato che le cronache ricorrenti raccontano di simili prodotti taroccati e che non hanno i requisiti di sicurezza richiesti come quelle cinesi. Prodotti addirittura venduti alle Asl e utilizzati dai chirurghi che lavorano in sala operatoria con interventi delicati.

Cose da non credere, ma vere!

Ma il Paese ha voglia di normalità perché da oltre un anno in qua sentirsi continuamente incalzati da notizie negative sul virus e le sue potenzialità di trasmissione batterica è considerata una minaccia costante che sfianca chiunque, anche dal lato psicologico, facendo andare la gente in depressione. Un danno incredibile a livello mondiale.

I Cdc (acronimo che sta per “Centers for Disease Control and Prevention”), cioè centri di prevenzione anticovid,  stanno studiando alcune linee da seguire per permettere ai vaccinati, in piccoli numeri, di potersi vedere e incontrare in locali anche chiusi, spogliati finalmente di quell’odiosa mascherina da indossare, divenuta per molti un tormento e una costrizione fastidiosissima. E anche senza rispettare il distanziamento, e qui l’assunto vale solo per i vaccinati come anzi detto.

In luoghi pubblici però ancora gli accorgimenti per chi è stato vaccinato dovranno valere fino a quando le inoculazioni delle dosi non raggiungeranno una percentuale consistente e immunizzante con una massa ragguardevole (…di gregge).

Quindi gli immunizzati dovranno continuare a mettere in atto tutte le strategie di mitigazione nei luoghi pubblici. Negli Usa il 10% della popolazione è già stata immunizzata. In Israele, grazie alla vaccinazione di massa riaprono bar e ristoranti e moltissimi hanno già tolto la mescherina.

Ma i vaccini, sostengono gli esperti, non è che siano del tutto sicuri e l’abbandono delle precauzioni si realizzerà gradualmente, e finalmente, in base alla percentuale minima del tasso infettivo a livello nazionale, ma anche locale (Regione per Regione e Comune per Comune). Ma il tutto, e in particolare l’immunità cosiddetta di gregge, si potrà ottenere con alte percentuali di vaccinati: da qui la corsa dei cittadini per effettuare il vaccino; a Palermo ci sono code interminabili perché “zona rossa” e il Presidente Musumeci ha suonato la carica poichè c’erano 100 mila dosi di vaccino AstraZeneca bloccati a livello internazionale per falsi allarmismi, forse dovuti alla concorrenza sleale delle altre marche farmaceutiche di siero…, chissà!!!

Ovviamente il 100% delle immunizzazioni non esiste ancora per nessuno dei vaccini oggi sul mercato perché i prodotti si dovranno perfezionare per il futuro affinchè non vi siano più problemi di sorta.

Del resto, l’effetto dei vaccini in distribuzione in questa capillare campagna a livello mondiale dura dai 6 agli otto mesi e poi ci si dovrà nuovamente sottoporre a un nuovo vaccino (come per l’influenza normale che va fatta di anno in anno), che si spera sia stato nel frattempo perfezionato a dovere per la sicurezza massima di tutti. I no vax? Ci sono stati sempre, ma vi sono soggetti fragili che, anche per non avere fatto il semplice vaccino influenzale normale di ogni anno, sono decedute per le complicanze relative. Chi non si vaccina senza ragioni (allergie e varie…) corre dunque rischi maggiori di chi invece si vuole immunizzare dalla peste del secolo.

Le notizie che circolano in proposito riferiscono però che chi non si sottoporrà al vaccino senza giusta ragione potrà avere problemi persino a spostarsi da una regione all’altra perché dovrà dichiarare di essersi vaccinato, altrimenti potrà essere sottoposto a tampone e messo in quarantena. Dall’Ue giungono altri echi in proposito. Ci potrebbe essere imposto un passaporto con l’indicazione: vaccinato o no, con i relativi problemi. Ultima ipotesi: vaccinazione obbligatoria Stato per Stato, salvo sempre gravi ragioni ostative e ovviamente di salute.

E’ anche possibile – dicono alcuni scienziati (ma è tutto da verificare con il rigore scientifico necessario) – che  alcuni (casi rarissimi) prendano il covid 19 nonostante vaccinati con ambedue le dosi. Ma ancora c’è tanta incertezza riguardo a quesiti assillanti che provengono sia dal settore scientifico che dall’uomo della strada…diffidente. Una cosa però è stata notata: la gente è terrorizzata sì, ma i più accettano la sfida dei vaccini e si sottopongono alla somministrazione del siero.

Poi c’è anche il problema delle varianti: un altro rompicapo, quella del Sud Africa e la Brasiliana sono più aggressive di tutte, anche di quella Inglese.

Inoltre, i vaccini che stiamo utilizzando non sono pienamente efficaci nei riguardi delle dette varianti, soprattutto quelle più virulente.

Al momento il vaccino più sicuro, da quel che si dice, è il  Pfizer con un’efficacia media del 92/94%.

Un margine di pericolosità però c’è sempre e riguarda ogni tipo di siero sin qui prodotto, almeno a detta degli studiosi. Chi si è fatto iniettare il siero può ammalarsi sì ma in forma ritenuta lieve e curabile.

Altra incognita: non si sa quanto i vaccini proteggano dall’infezione (la malattia è altra cosa…). E su questo non c’è niente di chiaro. E ancora: non è affatto certo se un soggetto vaccinato possa essere contagiato, pur non ammalandosi (un rebus).

Il vaccino sì lo proteggerebbe ma, il condizionale è sempre d’obbligo, il virus che lo colpirebbe…dal naso, ad esempio, potrebbe essere trasmesso a chi non è stato ancora immunizzato.

Ancora tutte ipotesi allo studio…

E l’orientamento scientifico consiglia cautela, anche dopo la chiusura della campagna vaccinale. Ma chi vivrà vedrà.

Occorre che siano almeno 50 milioni gli italiani, su circa 59, che alla fine si sottoporranno, e si pensa lo facciano, all’inoculazione del siero prima di tirare un sospiro di sollievo (come in Israele e in Inghilterra dove l’immunità di gregge è stata sostanzialmente raggiunta). Solo tra persone vaccinate alcune restrizioni cadono e a piccoli gruppi, si ribadisce, gli amici si possono incontrare anche nelle loro case o altrove senza accorgimenti (mascherine e distanziamenti).

Le vaccinazioni finiranno entro l’anno?

Ancora siamo solo agli inizi a causa della guerra di cifre che, è bene dire, ballano di giorno in giorno, anzi di ora in ora, e spesso sono discordanti e ballerine in tutto il Paese, Regione per Regione, Provincia per Provincia e addirittura Comune per Comune.

I numeri, le ospedalizzazioni e le vittime in Italia sono per il momento alquanto alti e solo i vaccini sinora rappresentano una speranza, una luce in fondo al tunnel.

In sintesi: gli immunizzati in luoghi pubblici sono purtroppo… costretti e tenuti ad indossare ancora la mascherina, lo raccomandano gli esperti e gli addetti ai lavori. E ancora, una persona vaccinata potrebbe certamente infettare meno di altre, lo confermerebbe anche uno studio su animali (e non solo…), scimmie, di laboratorio. Tale studio, quello appunto sulle scimmie, proviene dalla California (Usa) e la notizia è stata lanciata dal noto, e famoso nel mondo, giornale Americano “New York Times”. Insomma, ogni ricerca scientifica conferma che è necessaria la vaccinazione di massa, più vaccinati ci sono meglio è, questo poiché i rischi per la popolazione diminuiscono in modo sensibile, crescente e significativo. In questa fase dunque sarebbe, anzi è, necessario realizzare un cappotto di vaccinati, senza se e senza ma, poiché il rischio di chi non si vuole sottoporre all’inoculazione del siero (senza vere ragioni scientifiche legate ad esempio alle allergie) è più grande dei benefici che tutti  possono ottenere, anche i no vax per ragioni ideologiche che purtroppo ci sono non solo in Italia.

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Del resto, cari lettori (o scettici), sapete benissimo, lo sanno tutti, che molti farmaci che assumete quotidianamente per le diverse patologie hanno effetti collaterali o indesiderati devastanti e alcuni portano persino alla morte. Dunque, passando ancora ai vaccini e concludendo, il rischio che si corre, sempre se correlato ai vari sieri, è identico a quello che potrebbe comportare una semplice aspirina che credo chiunque di noi abbia preso qualche volta per una semplice influenza di poco conto.

 

 

 

 

 

 

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