Brigate Rosse e compagni vari arrestati a Parigi: 9 di essi sono stati posti tutti agli arresti domiciliari, uno solo è irreperibile (Maurizio Di Marzio), altri due, che mancavano all’appello, si sono poi costituiti e sono Ventura e Bergamin


  • Breve saggio-ricerca sugli arresti in Francia di terroristi brigatisti rossi e di altri appartenenti alle bande armate eversive degli anni di piombo e della guerra fredda.

 

  — A cura di Giuseppe Stella — I sette ex terroristi rossi italiani arrestati a Parigi subito si chiamano: Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi, Enzo Calvitti e Giovanni Alimonti delle (tutti brigatisti rossi); gli altri due invece sono: Giorgio Pietrostefani di Lotta continua e Narciso Manenti dei Nuclei armati contro il potere territoriale. I fatti di terrorismo, con omicidi e altri gravi reati risalgono agli anni che vanno da 1970 al 1980. Per l’estradizione tempi lunghi, si parta di circa 3 anni.

I due brigatisti subito fuggiti si sono e si sono poi costituiti sono Raffaele Ventura e Luigi Bergamin. Latitante resta l’ex Br Maurizio di Marzio che aspetta la prescrizione prevista per il prossimo 10 maggio.

Bergamin deve fare 16 anni e 11 mesi di carcere per l’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo della polizia penitenziaria ammazzato come un cane a Udine il 6 giugno del 1978 da Cesare Battisti (in galera a vita). Per Bergamin la prescrizione è stata interrotta perché dichiarato dalla giustizia italiana delinquente abituale.

Ventura della ex  di Formazioni comuniste combattenti deve invece scontare 24 anni e 4 mesi di galera per avere ucciso il brigadiere Antonio Custra, per i reati di banda armata, rapine, detenzione e porto illegale di armi.

Il presidente francese Macron ha messo in risalto “l’assoluto bisogno di giustizia delle vittime” e la necessità “imperativa di costruire un’Europa della giustizia, in cui la reciproca fiducia sia al centro”.

Del resto fu Mitterrand allora a decidere di accordare l’asilo agli ex brigatisti italiani ma non agli assassini seriali e feroci.

E qui si chiede giustizia, non certo vendetta.

La cosiddetta “dottrina Mitterrand” si è sbloccata per via dell’accordo della nostra ministra della giustizia Cartabia con l’omologo ministro francese Dupond-Moretti.

Il tutto perché non si ripetano più altri ipotetici anni di piombo o di seconde “guerre fredde” (paventate da Trump) indotti da Paesi stranieri per ragioni di estensione dei loro confini in aree geografiche che appartengono ad altre nazioni civili, democratiche occidentali.

Il nostro Paese non può certo dimenticare quegli anni drammatici vissuti dagli italiani e Draghi si è complimentato per l’azione antiterroristica francese e dalla giustizia italiana anche se a distanza di ben 40 anni dai fatti commessi da barbari seriali in piena regola legati alla “cultura” pseudopolitica dell’ex Urss. Questo è anche l’effetto Biden, neo Presidente Usa per un monito indiretto a Putin.

Draghi così a nome del suo governo rinnova la partecipazione al dolore dei familiari delle vittime di quella stagione funesta.

Meno di 20 sarebbero gli ex terroristi italiani della guerra fredda ancora latitanti e protetti all’estro.

14 di sinistra + estrema e 3 di estrema destra. Tra costoro 2 brigatisti che rapirono e uccisero Moro: Alessio Casimirri che sta in Nicaragua e l’altro che vive addirittura nella confinante Svizzera.

I nove sono stati tutti posti agli arresti domiciliari  grazie alla DEMOCRAZIA che loro in Italia negli anni di piombo maledetti durante i quali agirono volevano sostituire con la dittatura sovietica dell’ex Urss. Per queste ragioni ci fu la nota “guerra fredda” cruenta durata moltissimi anni con ferite che ancora sanguinano e chiedono giustizia..

Ma vediamo più da vicino chi sono questi ex brigatisti che per 40 anni sono riusciti ad evitare le patrie galere a vita, rifugiandosi in Francia dove hanno ottenuto asilo politico grazie al “lodo” annacquato  Mitterand. Come avvenne del resto per l’assassino plurimo Di Battista, che incalzato e braccato in Francia dalla Polizia italiana dov’era, scappò in Brasile dal suo amico rosso Lula che lo accolse e lo protesse per anni, nonostante avesse alle spalle ben 3 ergastoli da scontare per altrettanti orribili omicidi, barbari e mostruosi. Fu consegnato al nostro Paese solo da Bolsonaro (di destra) che successe a Lula (comunista) e ora è nelle carceri italiane dalle quali si spera non esca mai più.

‘Ombre rosse” (il dossier relativo agli arresti) racconta i curricula degli ex “rivoluzionari” italiani presi a Parigi, coloro che volevano annullare, come tutti sanno, la democrazia nel nostro Paese in favore della Russia:

Giovanni Alimonti, ex Br, deve scontare una pena in carcere di 11 anni, 6 mesi e 9 giorni; Enzo Calvitti, anche lui ex brigatista, ha ancora 18 anni, 7 mesi e 25 giorni da passare in cella; poi ci sono: Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi tutti ex Br con l’ergastolo sul groppone; a loro va aggiunto Giorgio Pietrostefani, questo era un appartenente a ”Lotta continua”, con una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni da passare in galera. E ancora: Narciso Manenti, ex appartenente ai cosiddetti Nuclei Armati Contropotere Territoriale, condannato all’ergastolo.

L’ Alimonti di cui sopra era una talpa che lavorava a Montecitorio come centralinista, oltre alla pena detta ha altri 4 anni da scontare per appartenenza a banda armata, concorso in violenza privata e falsi in atti pubblici, il tutto con finalità terroristico-eversive.

Ai detti reati si aggiunge anche quello per tentato omicidio del vice Dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone (1982, dopo il caso Moro) che lo ferì all’avambraccio destro. Fu condannato a 22 anni anche nel processo Moro ter (era un leader delle Br-Partito comunista combattente). Aveva un mandato di cattura Europeo dal 27 febbraio del 2013 che  scade l’8 gennaio del 2022.

Con tale mandato perché non fu mai arrestato? La Francia è a pieno titolo Paese membro dell’Ue. Quello lì era uno dei capi della colonna romana Br. Chi li proteggeva, o meglio chi li ha protetti sinora? Una domanda che l’uomo della strada si pone e alla quale non è stata mai data risposta alcuna.

Poi abbiamo Calvitti che deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni di prigione, oltre a 4 anni di libertà vigilata. I reati commessi? Associazione sovversiva e banda armata con finalità di terrorismo, traffico di armi (sentenza esecutiva del 1992).

Anche per lui c’è un mandato di cattura Europeo che scadrà il 21 dicembre del 2021.

Coinvolta nei suoi trascorsi “rivoluzionari” comunisti anche la moglie Anna Mutini.

Arrestato in Francia insieme a lei nel 1989,

in alcuni documenti in suo possesso sequestrati faceva ancora proselitismo e invitava la “terza generazione delle BR (esiste ancora?) a continuare la lotta armata e clandestina”. Che testa pensante!!! Cose da non credere se non fossero verità storiche conclamate!

La brigatista R. Capelli, detta “Silvia”, deve scontare l’ergastolo e un anno di isolamento diurno.

Reati consumati (tutti pesantissimi): associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità altrui. La condanna esecutiva è stata emessa nel 1993 dalla procura generale di Roma. Anche gli omicidi del Generale CC Enrico Galvaligi (Roma, 1980), del poliziotto Michele Granato (Roma,   1979), del vicequestore Sebastiano Vinci (Roma, 1981) sono stati attribuiti a lei. Risulta responsabile pure del ferimento del dottor Domenico Gallucci (Roma, 1980) e del vicequestore Nicola Simone (Roma, 1982). Fatti avvenuti dopo il clamoroso, drammatico, indimenticabile rapimento e poi con l’uccisione di Aldo Moro dopo un “processo del popolo”.

Nel 1998  fu emesso il mandato di cattura Europeo che scadrà il 22 luglio del 2022.

Oggi costei fa l’architetta ma era a capo della colonna romana Br con l’ex coniuge E. Villimburgo.

Marina Petrella è un’altra, ex Br, è accusata di omicidio perché colpevole dell’attentato al vice questore Nicola Simone, reato per il quale è stata condannata all’ergastolo nel 2000.

La Petrella risulta anche lei tra le persone arrestate a Parigi.

Coinvolta come correa nell’omicidio del Generale dei carabinieri Enrico Galvaligi, nel sequestro del Giudice Giovanni D’urso e  nell’attentato al vicequestore Nicola Simone, poi nel sequestro dell’assessore regionale campano della Dc Ciro Cirillo che all’epoca fece tanto scalpore e nell’uccisione di due agenti della sua scorta.

Anche lei titolare di mandato d’arresto Europeo con scadenza nel gennaio 2022.

Il presidente francese Sarkozy nel 2008 non concesse alle autorità italiane l’estradizione della donna per “ragioni umanitarie” (risultava ricoverata in gravi condizioni fisiche e psichiche). Ma lei, come tutti gli altri, non dimostrò alcun barlume umano

quando uccise barbaramente e a sangue freddo vittime incolpevoli e innocenti servitori dello Stato perché “giocava” a fare la rivoluzione proletaria per il comunismo nel nostro Paese e condurci a praticare il sistema politico-sovietico d’allora (comunismo- leninismo); un regime non solo pregno di dispotismo e altamente autoritario ma barbaro e disumano, come lo fu il nazifascismo di Hitler e Mussolini i quali cagionarono la seconda guerra mondiale con 60 milioni di morti, distruzioni e danni economici incalcolabili.

Domande che non possono avere risposte né giustificazioni ideologiche di alcun tipo, né ispirare compassione e umanità per chi si macchiò di quelle nefandezze incredibili. Quella stagione, oltre che sanguinosa, fu il frutto di tantissimo odio profondo e viscerale e di una forma inusitata di follia collettiva  che per fortuna contaminò solo poche migliaia di persone e che solo la forza ideale della democrazia sconfisse duramente; anche perché Nato, Onu, “Gladio Bianca” e gruppi controrivoluzionari dell’Alleanza Atlantica a cui aderiamo da sempre intervennero, nell’ambito della guerra fredda, con agenti segreti e spie di tutto il mondo per fermare quella pazzesca barbarie fatta di gente  incosciente con  folli ideologie legate a dispotismi e truculente dittature rosse.

Continuando abbiamo poi Sergio Tornaghi, colonna cosiddetta Walter Alasia,  sempre Br. E’ stato condannato all’ergastolo in Italia: i reati contestati sono omicidi del direttore del Policlinico di Milano Luigi Marangoni e del maresciallo Di Cataldo, a parte le accuse di banda armata a fini eversivi e altre cosucce simili.

L’ordine di imprigionarlo a vita è stato emesso nel 1987 dalla Procura generale di Milano.

Tra i reati detti a lui ascritti c’è pure l’omicidio del Direttore Generale della “Ercole Marelli”, Renato Briano, avvenuto nel 1980.

Poi abbiamo Tornaghi, che oggi ha 62 anni, adepto Br sempre della banda “Walter Alasia”. Anche lui condannato all’ergastolo per avere ucciso il maresciallo Francesco Di Cataldo, un servitore dello Stato e della democrazia. Dal  1996 è destinatario di un mandato di cattura Ue che scadrà nel maggio del 2023.

Allora i comunisti dicevano: “Compagni che sbagliano”. Non era proprio così. Il Pci (che ha rischiato spesso di essere sciolto dallo Stato per accuse di collusioni prezzolate con Mosca. Questa affermazione è storia) e quelli là erano tutti estremisti foraggiati dalla Russia perché filosovietici acclarati per grossi interessi legati ai finanziamenti in rubli che quel regime d’allora mandava in Italia a profusione  perchè da noi aveva il partito comunista più votato al mondo (il Pci raccoglieva circa 10 milioni di elettori e la Dc ne contava circa 11. La Democrazia Cristiana riusciva a governare perché si alleava di volta in volta con i repubblicani, i liberali, i socialisti, i socialdemocratici e via discorrendo). Partiti poi fatti fuori da “mani pulite”, un altro colpo di Stato premeditato e nascosto per dar spazio ai post-comunisti “pentiti” e convertiti al liberalismo riformista democratico odierno. Ora pare che l’asse si stia di nuovo spostando di nuovo a sinistra…

All’epoca Putin in Italia aveva tantissime spie, anche tra i capi dell’ex Pci, e queste cose quel presidente russo le conosce benissimo poiché in quel tempo era il capo del Kgb (spionaggio). Ecco perché gli Usa di Biden tengono in atto ben d’occhio Mosca e la Cina e ne prendono le distanze: i due Paesi hanno affinità considerevoli di vedute (opprimere i loro popoli) e un grado di barbarie latente e significativo. Per quei Paesi i diritti umani sono un optional (vietati).

Ma forse i barbari d’allora – lo sono ancora? – pensavano che la DEMOCRAZIA potesse farsi spaventare e condizionare dall’ex Unione sovietica  aderente al Patto di Varsavia? Quando cadde il muro di Berlino per la morte naturale di quell’ideologia bocciata dalla storia e il fallimento della “dottrina” marxsista, del suo “Capitale” (farlocco), tutti i Paesi succubi di Mosca che li attaccava spesso coi carri armati se solo si permettevano di dissentire minimamente e di non obbedire ai suoi dettami (dittatoriali) confluirono in massa nell’attuale Ue per il fallimento di quell’idea marxista dannata. E ora tutti quei Paesi sono con l’Onu e aderiscono all’Alleanza Atlantica. Punto e basta? No, il pericolo ancora è persistente perché Russia, Cina, Cuba e la Corea del Nord rappresentano sempre un grave pericolo per le democrazie occidentali e anticomuniste… a prescindere. Gli Usa in primis e tutti i suoi alleati stanno con gli occhi e le orecchie ben aperti, pronti a sostenere una seconda guerra fredda che pare sia in itinere già dall’era Trump, che ne parlava spesso, appena conclusa con la successione di Biden.

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