LETTERA AL DIRETTORE: “HO LETTO CHE CON LE NUOVISSIME REGOLE CHI HA FATTO LA SECONDA DOSE DEI VACCINI ANTICOVID PUO’ DISMETTERE LA MASCHERINA, INCONTRARSI CON GLI ALTRI SENZA MANTENERE LE DISTANZE DI SICUREZZA. E’ COSI?”. LETTERA FIRMATA


  — Da P.S. riceviamo una lettera con richiesta d’ informazioni di cui al titolo.

La risposta di siciliapress.it: ecco cosa potrà fare chi ha ricevuto tutte e due le dosi anticovid.

La novità viene dagli Stati Uniti d’America, esattamente dai ECDC, “l’European Centre for Disease Prevention and Control” che detta le linee da seguire per i vaccinati Europei.

La distanza di sicurezza, l’obbligo di indossare la mascherina e simili cose (compresi incontri e  distanze di sicurezza) non si dovrebbero più rispettare da chi ha avuto iniettate le due distinte dosi previste di qualsivoglia vaccino.

Il tutto sarebbe in vigore per tutti i vaccinati Europei.

Infatti, lo scorso 21 aprile 2021, l’ECDC detto diffuso e reso pubblico un “report” contenente le nuove “Linee guida provvisorie sui vantaggi della vaccinazione completa contro COVID-19 per la trasmissione e le implicazioni per gli interventi non farmaceutici”: si intendono  le misure di sicurezza che purtroppo abbiamo sin qui sopportato come il distanziamento, la mascherina, il divieto di assembramento ecc…ecc…

Il tutto sulla base di un’attenta valutazione scientifica del rischio contagio e infezione Covid 19.

L’immunizzazione di massa consente quindi già quel rilassamento alle misure restrittive dette e deve essere fatto gradualmente fino al ritorno ad un’esistenza normale dei cittadini che da un anno e passa in qua hanno subito limitazioni alle loro fondamentali libertà sociali, di lavoro e di spostamenti a fini turistici nell’ambito Ue e mondiale. E’ quanto asserito dal Direttore dell’Edec Andrea Ammon le cui linee guida sono dirette agli Stati Membri Ue (che comprendono l’Italia) I QUALI POTRANNO TENER CONTO DEGLI STUDI SCIENTIFICI EMERSI E ALLENTARE LE LIMITAZIONI.

Il turismo in questa stagione ne trarrebbe enorme vantaggio e le attività, sin qui penalizzate, ne ricaverebbero grande giovamento (bar, ristoranti, pizzerie e tutto il resto).

Lo studio tiene conto delle percentuali di rischio che sarebbero a favore della limitazione sensibile delle restrizioni sin qui adottate e che non si capisce sinora se siano state produttive o meno, visto che più si alza la percentuale dei vaccinati (in Italia abbiamo raggiunto già 25 milioni di immunizzati) più diminuiscono i morti e il numero dei contagiati.

Gli studiosi del Centro internazionale detto asseriscono che “Quando individui completamente vaccinati con le due dosi (e ciò vale anche per gli anziani) incontrano altri individui completamente vaccinati, alcune misure di sicurezza, come il distanziamento sociale e l’uso di mascherine di protezion,e possono essere allentate, anche per gli anziani”.

Lo stesso criterio vale per tutti gli altri in caso di incontri con persone non vaccinate a meno che non vi siano soggetti anziani e fragili (non vaccinati) affetti da gravi patologie e malattie.

In tal caso si consiglia maggior prudenza e il mantenimento di certe misure di sicurezza di cui sappiamo.

Ma anche quando ci sono assembramenti i divieti come uso mascherine e distanze di sicurezza in luoghi aperti permangono pur se vi siano vaccinati nella massa.

Comunque sono ancora allo studio i pass (Italiani ed Europei) che consentono alle persone vaccinate di spostarsi liberamente. Ma già i certificati delle Asl a chi è stato immunizzato  dovrebbero far fede e in attesa dei detti pass ci sarebbero delle deroghe in contesti professionali e comunitari. Ma in Italia e in Ue si devono sbrigare perché il turismo non aspetta nessuno e la stagione è già iniziata.

La prudenza va bene ma è necessario anche rivelare coraggio e decisionismo, cose che non guastano.

Il problema riguarda sempre la vaccinazione di massa e l’immunità di gregge che in Italia si raggiunge vaccinando almeno 50 milioni di persone su 59 milioni di abitanti (compresi i clandestini).

Gli anziani, i soggetti a rischio per patologie importanti se vaccinati (due dosi) corrono pochissimi rischi d’infettarsi per contatti con positivi e non potranno mai prendere la malattia da covid 19 (che è altra cosa riguardo all’infezione che è simile a una lievissima influenza e niente più).

Ad oggi, ha specifico l’ECDC, “considerati i rischi attuali così come valutati, ci sono situazioni specifiche in cui le misure di sicurezza possono essere revocate, ovvero nei seguenti casi: quando individui completamente vaccinati incontrano altri individui completamente vaccinati, distanziamento e uso di mascherina possono venire meno;

al contrario, quando un individuo non vaccinato o individui non vaccinati della stessa famiglia o ‘bolla sociale’ incontrano individui completamente vaccinati, in questo caso vale lo stesso per distanziamento e mascherine ma solo se non ci sono fattori soggetti a rischio”.

Insomma vaccinarsi non solo è un dovere verso gli altri ma anche per se stessi e per i propri familiari, e più gente lo fa e presto e più il Paese, l’Ue il l’intero pianeta potranno uscire da questo incubo procurato dai cinesi che, da quel che sta venendo fuori da fonti dei servizi segreti Cia Americani e dell’Alleanza Atlantica, “dal 2015 avrebbero accarezzato l’idea di provocare la terza guerra mondiale di tipo atomica ma batteriologica per i dominio del mondo. Una guerra che tra l’altro sarebbe già in corso forse per errori…di laboratorio”. Cose da non credere! Sull’argomento abbiamo pubblicato un ampio servizio documentato per i nostri lettori.

PER CONCLUDERE (FONTE MINISTERO SALUTE) – UN PENSIERO RIVOLTO ALLE PERSONE FRAGILI

VaccinazioniLe persone anziane a causa dell’età e della frequente presenza di più patologie concomitanti sono soggetti a maggior rischio di complicanze e di sviluppare forme severe di Covid-19 in caso di contagio con il virus Sars-CoV-2. Per questo è importante che si vaccinino contro questo virus. Per informarsi su come fare per vaccinarsi si può consultare il sito internet della propria Regione di residenza, della Asl, oppure rivolgersi per informazioni al proprio medico curante.

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