“L’ITALIA SE DESTA”: IL PONTE SULLO STRETTO SI FARA’ COI FONDI EUROPEI. L’UE RISPONDE COSI’ AGLI EUROPARLAMENTARI DELLA LEGA CHE HANNO PRODOTTO UN’INTERROGAZIONE SPECIFICA SUL COLLEGAMENTO CONTINENTE-SICILIA E HANNO OTTENUTO LA GIUSTA E ATTESA RISPOSTA


Finalmente! La Sicilia sarà presto unita al resto del Continente Italiano ed Europeo col collegamento stabile tra Messina e Villa San Giovanni, un progetto già pronto ad una sola campata e con funi stabilizzanti che collegheranno le due sponde. La gara è stata già vinta da Impregilo.

“La Commissione europea con firma del Commissario Ue ai Trasporti, Adina Valean, conferma che il Ponte sullo Stretto di Messina è finanziabile con i fondi Ue. La risposta è ufficiale, una sentenza secca, definitiva e irrevocabile a chi ancora adesso pensa che l’opera non sia importante o non finanziabile da Bruxelles.

L’Ue afferma che il collegamento tra la Sicilia e l’Italia continentale fa già parte della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) e del corridoio ‘Scandinavia-Mediterraneo’ e, in quanto tale, fa parte della rete considerata di massima importanza e valore aggiunto. Aggiunge che sarà possibile anche finanziare studi preliminari e attività di appalto all’interno di alcuni programmi dell’UE nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, nonostante non rientri tra le tratte pre-identificate del programma del CEF II”.

Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e prima firmataria dell’interrogazione alla Commissione, co-firmata anche da Marco Campomenosi (capo delegazione), Anna Cinzia Bonfrisco, Francesca Donato, Lucia Vuolo, Stefania Zambelli (tutti della stessa Lega) dice la parola fine a una telenovela infinita portata avanti per anni e anni da ambientalisti della domenica appoggiati dalla sinistra dei vari anni passati che contrastavano il progetto perché attribuito a Silvio Berlusconi.

Non solo, l’Ue bacchetta l’Italia (come nel caso giudiziario di Berlusconi con cui chiede chiarimenti al nostro Paese se ci fu un processo equo per il capo di Fi per l’accusa di frode fiscale) anche per il ponte ponendo in risalto che “sinora le autorità italiane non hanno presentato alla Commissione piani concreti in merito a tale collegamento”.

Ora dunque non ci sono più scuse perché è giunta l’ora di realizzare il PONTE SULLO STRETTO, opera indispensabile per l’Europa, per il Mediterraneo e a nostro giudizio per il Mondo intero.

L’opera si deve realizzare in un contesto globale, un piano che includa ferrovie strade di Sicilia e Calabria: infrastrutture indispensabili per superare i gap tra il Nord e il Sud.

I progetti ci sono già e anche le risorse economiche.

Il bello della vicenda è che adesso, col governo di Unità nazionale, sarà anche il Pd (prima contrario) a dover realizzare l’opera con gli stessi  grillini che non hanno altre scelte e ovviamente tutto il centro-destra compatto (Fdi compresa, anche se risulta all’opposizione). Ovviamente i Verdi, ormai solo di rabbia, continuano a protestare e a tentare di boicottare tutto per partito preso e per ideologie ignote e contrarie al progresso.

Un po’ di storia che contrasta con la realizzazione del ponte: l’11 ottobre 2006 la Camera dei Deputati “approvava la mozione del centro sinistra che bocciava la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, proprio perchè proposto da Silvio Berlusconi”.

Ma non solo lui: contrari si dissero lo stesso Renzi (ora a favore), Fassino che mise sulla bilancia una presunta analisi costi-benefici in negativo (ma quando mai? Quanti miliardi si sono buttati dalla finestra con quella battuta infondata e inesatta).

Orlando, allora ministro dell’Ambiente parlò di capitolo chiuso, Franceschini addirittura asserì, all’annuncio di Berlusconi di costruirlo nell’anno 2009 che la cosa era una vera presa in giro inqualificabile.

E si potrebbero citare altre centinaia e centinaia di dichiarazioni negative di ambientalisti della domenica e sinistrossi o estremisti di quell’area negazionista.

Oggi pare che tutti abbiano cambiato idea e il sogno di Berlusconi di “poter passare prima di morire sul Ponte sullo Stretto che farà della Sicilia una terra super italiana” si avvererà col Governo Draghi che passerà alla storia della nostra Repubblica.

Questo era il Pd di alcuni anni fa, ma oggi ha cambiato idea a 360° e sposa il vecchio progetto di Berlusconi che nella campagna elettorale del 2013 a Palermo ebbe a dire ai Siciliani: “Sogno, perché l’ho sempre avuto nel cuore, di poter passare, prima di morire, sul ponte sullo Stretto, che farà della Sicilia una terra super italiana”.

 

Qualche giorno fa il Pd proprio alla Commissione ambiente della Camera ha invece presentato una sottoscrizione di 21 deputati con cui chiede che il governo s’impegni a utilizzare i fondi del “Recovery Fund” per costruire il Ponte sullo Stretto. Anche in Calabria il centro-destra ha presentato compatto in regione la stessa richiesta.

Il sogno di Silvio Berlusconi si realizzerà e presto grazie all’Unione Europea che ha già chiarito le idee a tutti i nostri fantomatici ecologisti che campano d’aria e quando si parla di grandi opere e infrastrutture utili a maggiori progressi dei vari territori storcono la bocca e usano ogni mezzo destabilizzante ed “eversivo” come per la no-tav, cosa che alla fine si concluderà volente o nolente, nonostante i grillini tra i quali si sono infiltrati tutti coloro che invece credono, a sproposito, di difendere la natura. Il progresso non può essere fermato da quattro derelitti che non sanno quello che dicono e fanno e vivono di ideologie senza senso e costrutto alcuno…

 

 

 

 

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