“Io sono isola”, la raccolta di poesie di Annamaria Pajno.


Lo definirei un viaggio nell’introspettiva dell’animo umano, là dove spesso a causa della frenetica quanto superficiale vita quotidiana che ne opacizza i sentimenti, si ha bisogno di rifugiarsi in un’interiorità fatta di riflessioni che ricordano l’importanza di saper vivere le cose semplici. Annamaria Pajno in questa sua raccolta di poesie intitolata “Io sono isola” pubblicato da Rupe Mutevole ci prende per mano e con fare delicato ci permette di entrare nel suo mondo fatto di temi che scaturiscono dalla sua anima, quasi a farti pensare empaticamente che certe sensazioni personali come la leggerezza, l’arte poetica, l’eternità, l’amore degli affetti e dei luoghi cari, compresa la felicità nelle piccole cose, siano perfettamente condivisibili nell’allontanamento del fatuo e di quel banale vivere di cui spesso non ci fa accorgere dell’immenso che abbiamo sotto gli occhi. Il mare è uno degli elementi fondamentali dell’autrice nel proporre quadretti romantici che librano l’anima e che si presentano come muse ispiratrici nell’osservare l’orizzonte, ascoltando il meraviglioso sciabordio dell’acqua. Conosco personalmente Annamaria Pajno e posso dire che fin dal primo incontro ho riscontrato in lei qualcosa di particolare, fuori dal comune senso di pensiero materialistico. Il suo sguardo oltre gli occhiali trasmette spesso pensieri, riflessioni e forme di discrezione comportamentale che non sono davvero simili all’espressione dei volti che ci capita di incontrare per strada. Ma ciò che mi ha subito colpito di lei è questo modo di ascoltare a lungo per poi intervenire con quel garbo e quella gentilezza che le sono consone. Questa, naturalmente, è stata la mia prima impressione sulla sua persona e sulla profondità d’animo che, tuttavia, è stata confermata leggendo la sua silloge fatta di vibrazioni che si estrinsecano dall’anima e danno un forte respiro di serenità a chi ne percepisce il messaggio fatto di pura poesia. La descrittiva di Annamaria Pajno non è complessa ma appare semplice, breve, fatta di piccole frasi, di punteggiatura e di tanti “a capo” che fanno scorrere lievi i suoi pensieri sempre profondi e ricchi di sentimento. Da “Io sono isola” a “Miracolo” – prima e ultima pubblicazione poetica del suo libro composto da circa 90 liriche – si evidenzia il tratto di un’autrice capace di scrivere con il cuore e rapire il pensiero del lettore per la bellezza e la profondità delle parole. Come dicevo pocanzi, le sue brevi strofe sono l’emblema di una caratteristica letteraria e poetica costruita su basi semplici, forse per meglio indurre il lettore a comprendere ciò che talora non è compenetrante a tutti. Difficile dire quale di queste poesie sia la più preponderante nell’infiltrarsi dell’anima del lettore, tuttavia, sono sicuro che il messaggio dato dalla poetessa Pajno sia recepito a seconda della sensibilità che alberga in ognuno di noi. Laureata in Scienze Biologiche e Farmacia, la Dottoressa Annamaria Pajno vive nell’isola di Lipari, dove ha svolto la sua professione come Dirigente Biologo presso l’Ospedale Civile. Da sempre appassionata naturalista e grande estimatrice d’arte, solo negli ultimi anni si è dedicata alla poesia, ricevendo premi e menzioni speciali in vari concorsi letterari. Oggi aderisce ad alcune associazioni culturali. Ha pubblicato tre antologie con la casa editrice Pagine, apparendo in brillanti interviste, in sito, dedicate alla tematica poetica. Dunque, un libro che io consiglio di leggere per inebriarsi di sentimenti destinati al cuore e capaci di trasportarti direttamente a riflessioni talora emarginati a causa della superficialità di vivere quotidiano. Annamaria Pajno, inesausta produttrice dei moti del cuore.

Salvino Cavallaro

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