Covid 19, MILAZZO ha un numero di contagi notevole rispetto a Messina, 30 volte di più (TROPPO). All’Ospedale “Fogliani” si lavora alacremente ma non basta, è necessario aumentare i siti vaccinali; anche l’intera Sicilia è messa male, la penultima. Intervenga l’Esercito con tende speciali, se utile


Molti pensionati non sono riusciti a prenotare la vaccinazione a Milazzo perché non vi sono posti disponibili e sufficienti e tantissimi sono stati indirizzati a Messina. Dette categorie, alcune ultraottantenni e con patologie varie croniche, sono così costrette a ritardare o a rinunciare temporaneamente a farsi vaccinare. Così proprio non va e occorrono seri e veloci provvedimenti per accelerare la campagna vaccinale perché si raggiunga al più presto l’immunità di gregge Comune per Comune.

Perché l’Asp di Messina non provvede ad aprire un altro centro vaccinazioni nella nostra Città? E’ così complicato risolvere una simile incombenza che accontenterebbe numerosissimi anziani e tutte quelle categorie fragili che necessitano del vaccino in via prioritaria? Sono domande che molti si pongono in una fase in cui i contagi a Milazzo sono circa 150 al giorno, mentre Messina ne conta circa 47.

Da semplici calcoli effettuati risulta che la città del Capo supera di ben 30 volte i contagiati della città Metropolitana del Peloro, capoluogo della nostra Provincia. Quali sono le difficoltà a realizzare a Milazzo altre strutture che possano ottemperare all’esigenza primaria dei vaccini non è dato sapere dal momento che il Presidente della Regione ha dato il via libera alle vaccinazioni di massa senza prenotazioni?

Distretto di Milazzo (dati diffusi su internet)
Servizio Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva (SPEM) – Centro Vaccinale di Milazzo (ME)

Via G.B Impallomeni, 45  Milazzo (ME) – Piano


Orario di apertura al pubblico:

Lunedì  08:30 – 13:00
Martedì 08:30 – 13:00 15:00 – 17:00
Mercoledì 08:30 – 13:00
Giovedì 08:30 – 13:00  15:00 – 17:00
Venerdì 08:30 – 13:00

E’ il Commissario Covid a doversi spiegare e ad agire (quei poteri sono nelle sue mani)  perché qui da noi la gente, allarmata e preoccupata, chiede di vaccinarsi e al più presto e nella sua Città non fuori. Il nostro giornale è subissato di telefonate e lettere che lamentano questo stato di fatto. Noi siamo andati a vedere come avvengono le vaccinazioni quotidiane all’Ospedale “Fogliani” (di quella di v. Impallomeni non si parla. Funziona?): nei pressi stazionano giovanissime ragazze volontarie della Croce Rossa Italiana che con tanta gentilezza e affabilità accolgono i pazienti e forniscono loro il numerino per l’accesso nella sala vaccini: il personale è gentilissimo e si presta ad ogni richiesta dell’utenza, provvedendo a compilare anche i moduli, ben 6, di tutti i dati necessari. Per la seconda dose sono state ridotte solo a 3, meno male.

Nel centro, oltre che medici, infermieri e personale vario opera anche la psicologa clinica Euncio Margherita, con la quale abbiamo parlato, che intrattiene i pazienti già vaccinati per una decina di minuti, parlando con tutti e mettendoli a proprio agio.

Un clima accogliente, non c’è alcun dubbio, ma il problema è quello che abbiamo enucleato sopra,  l’Ospedale di Milazzo non basta a vaccinare l’intera popolazione del comprensorio e dunque molti sollecitano l’Asp di Messina (Città Metropolitana) a provvedere con una certa urgenza, un’emergenza nell’emergenza…

Altra osservazione: perché non demandare ai medici di base il compito di compilare i moduli, che tra l’altro sono troppi (ben 6, burocrazia stressante e inutile) soprattutto per quanto riguarda la “Scheda Anamnestica”, ma anche per consigli vari ai pazienti?

Così proprio non va visto che in questa fase è necessario correre tutti nella stessa direzione per raggiungere nel Paese intero l’immunità di gregge che si acquisisce con almeno 50 milioni di vaccinati: ora siamo appena arrivati alla cifra di 16 milioni e mezzo. Bisogna fare in fretta, l’Italia non può più perdere tempo inutile. E questo è precipuo compito della sanità pubblica, di quella privata convenzionata, ma soprattutto dei responsabili della politica regionale, provinciale e locale. Tutti assieme concorreremo a sconfiggere la peste del secolo ma ci dobbiamo muovere…e in fretta.  Basta volerlo!!!! Comunque buon lavoro a tutti gli operatori sanitari!

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