La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha scoperto un’organizzazione dedita allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione. Due signore torinesi, già note agli inquirenti, L.E. 59 anni e P.K. 42 anni, legate tra loro da vincoli di parentela ed entrambe finite agli arresti domiciliari, gestivano le attività illecite. Le due, infatti, insieme ad altri soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione di due locali siti nella zona centrale di Torino, reclutavano e pubblicizzavano su diversi giornali e siti internet, le attività di meretricio che si svolgevano poi all’interno di alcune stanze ubicate in tali strutture e dotate di tutti i confort (saune, idromassaggi, docce, futon). Gli accertamenti dei militari del Gruppo Torino delle Fiamme Gialle hanno invece permesso di rilevare come i due locali falsamente mascherati da associazioni culturali non erano altro che veri e propri locali di appuntamento per incontri fugaci e a pagamento, ove gli avventori, spesso nel corso della pausa pranzo, avevano modo di scegliere le ragazze con cui intrattenersi in privato. Le ragazze, tutte giovanissime e molte dell’Europa dell’Est, erano organizzate secondo turni di presenza settimanale e si rendevano disponibili per prestazioni consistenti in un “massaggio”. Ai due locali, oggetto di sequestro, sono stati ora posti i sigilli di chiusura. Peraltro, nel corso delle operazioni sono state anche sequestrate ingenti somme di denaro, molteplici oggetti per adulti utilizzati dalle ragazze e dagli avventori nel corso degli incontri occasionali, nonché un vero e proprio catalogo riportante i turni delle ragazze e le tariffe da applicare. Adesso l’attenzione degli investigatori è concentrata sul profilo economico-finanziario, di significativa consistenza e collegato all’attività delittuosa in questione: notevoli sono, infatti, i redditi prodotti dallo svolgimento così organizzato e pretestuoso delle attività mercenarie accertate e per le quali, attraverso l’abile copertura dell’associazione, neanche un centesimo è stato finora versato, a titolo di imposta, nelle casse dello Stato.
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