MONOPOLI (BA). TRAVOLGE UN GRUPPO DI RAGAZZI NEL PARCHEGGIO DELLA DISCOTECA E FUGGE. ARRESTATO


MONOPOLI (BA). TRAVOLGE UN GRUPPO DI RAGAZZI NEL PARCHEGGIO DELLA DISCOTECA E FUGGE. ARRESTATO.

Nel fare manovra nel parcheggio di una discoteca, travolge quattro ragazzi e fugge. Quando viene acciuffato, dichiara falsamente il furto della propria auto e viene arrestato.

È accaduto nella notte tra sabato e domenica, a Monopoli, dove i Carabinieri, al termine di una serie di accertamenti compiuti unitamente a personale della Polizia di Stato, hanno arrestato un 33enne del quartiere Japigia di Bari, con l’accusa di omissione di soccorso.

Una pattuglia dell’Arma, a seguito di una segnalazione giunta al 112, è intervenuta presso una discoteca ubicata in contrada “Cristo delle Zolle”, dove il conducente di un suv, nel compiere delle manovre all’interno del parcheggio antistante il locale, ha investito due coppie di ragazzi, tra i 20 e i 24 anni e, senza accertarsi delle condizioni di salute dei feriti, si è allontanato da quel posto, facendo perdere le tracce.

Le ricerche avviate dai militari e diramate anche ai colleghi della Polizia di Stato, hanno permesso a questi ultimi di rintracciare il conducente del suv  presso la sua abitazione, mentre rientrava alla guida di un’altra vettura.

Vistosi scoperto, l’uomo, identificato nel 33enne, al fine di eludere le investigazioni, ha raccontato agli inquirenti di aver subito il furto dell’auto.

Le indagini compiute dai Carabinieri, basate sulle dichiarazioni rese dalle vittime e dai diversi testimoni presenti in quel momento, hanno consentito loro di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e di individuare chiare responsabilità a carico del 33enne, che è stato così arrestato.

L’auto dell’investitore, rinvenuta più tardi in una traversa di via Conversano, è stata sequestrata, mentre le vittime, soccorse presso il locale ospedale, hanno riportato lesioni giudicate guaribili dai dieci ai quindici di giorni.

Per il 33enne la Procura della Repubblica di Bari ha disposto gli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo, nel corso del quale, patteggiata la condanna ad 8 mesi di reclusione, pena sospesa, è stato rimesso in libertà.

 

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