Stupide violenze e contagio di terrore


L’approfondimento —

 

Salvino Cavallaro – C’è un filo conduttore che unisce la stupidità dell’uomo nell’abbandonarsi gratuitamente alla violenza, con il terrore seminato volutamente dai fondamentalisti. E’ come riproporre l’eterno tema dell’insostenibile leggerezza dell’essere, della sua distrazione nel non tenere mai conto dell’essenza della vita stessa. E così ci si getta istintivamente verso l’odio che prevale sempre a dismisura sulla ragione. Ma la violenza, sia essa creata ad arte per seminare disordine pubblico, o messa in atto ideologicamente per dare un pretesto a certi reiterati attacchi verso l’umanità, ci rende tutti vulnerabili. Marsiglia, città francese dalle profonde ferite sociali ed economiche, è stata teatro di violenze e di scontri tra sostenitori inglesi e russi. Stupida follia umana che si è manifestata tra gli hooligan inglesi che, ubriachi fino all’inverosimile, si sono scontrati contro i russi con il pretesto inesistente dell’avversa fede calcistica. Ma il calcio non c’entra nulla con questi atti di teppismo e anche la manifestazione del football europeo 2016, che si sta svolgendo in Francia, è indenne da colpe alcune. A centrare in pieno è invece la stupidità dell’uomo, al quale è sempre più difficile dare una sua precisa collocazione sociale. Idiozia e senso di disgusto si rincorrono alla visione delle immagini raccapriccianti di scontri feroci, di colpi proibiti, di sangue e di feriti che non hanno alcuna spiegazione, semmai una sua logica può avere la guerra. Quasi contemporaneamente a questi assurdi fatti di terrore, in  America si è consumato un altro momento di reiterato dramma del dolore. Omar Mir Seddique Mateen, cittadino americano di origine afgana, ha ucciso con un mitra 50 persone, ferendone 53 in una discoteca gay a Orlando, in Florida. Una sanguinosa strage con armi da fuoco che si ripete metodicamente come il giorno succede alla notte. In questo caso si dirà che gli omosessuali rappresentano uno dei tanti obiettivi dell’islamismo fondamentalista. Ma il dolore, le lacrime e il sangue versato in maniera così assurda, non possono giustificare nulla se non la certezza di essere giunti ormai alla deriva dell’irrazionale, in cui il brutale e irrefrenabile istinto umano è capace di cancellare il significato profondo dell’esistenza. Il rispetto per la persona. Si chiami nevrosi del nostro tempo o pretesto per aggredire consapevolmente chi non c’entra nulla, per creare in maniera indemoniata il piacere del dolore, non si può disconoscere la superficialità, anzi la demenzialità, con cui si tratta il delicato tema della vita.

               

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