L’Associazione Antimafie Rita Atria fin dalla sua nascita svolge anche un ruolo di osservatorio sociale su territorio, in diverse occasioni concretizzatosi con l’esercizio del diritto di accesso agli atti della pubblica amministrazione, così come riconosciuto dalla legge alle associazioni portatrici di interessi pubblici.
Su questi presupposti, riscontrando l’esigenza maggiore chiarezza su alcuni fatti di cronaca che hanno riguardato il Comune di Milazzo, lo scorso mese di ottobre è stata presentata all’amministrazione milazzese un’istanza di accesso agli atti.
Dopo un mese, e solo su nostro sollecito, ci veniva risposto che l’istanza non poteva “essere accolta, in quanto le finalità statutarie di codesta associazione non configurano, di per sé, un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata agli atti di cui si chiede l’accesso”.
Nella nostra nota di replica, inviata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica competente, è stato fatto presente che:
– lo Statuto dell’Associazione Antimafie Rita Atria prevede all’art 1, comma 2, lettera g: “L’Associazione ha lo scopo di: […] promuovere una cultura della responsabilità contro coloro che abusano e violano i doveri della funzione pubblica affidatagli e promuovere l’elaborazione di strategie di lotta non violenta contro la corruzione, la violazione dei principi costituzionali e gli abusi di potere”.
– l’Associazione Antimafie Rita Atria in passato, proprio in virtù di un interesse diretto, concreto e attuale corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata agli atti della pubblica amministrazione, ha diverse volte fatto istanza e ottenuto l’accesso agli atti delle pubbliche amministrazioni, come nel caso delle amministrazioni comunali di Milazzo e di Barcellona Pozzo di Gotto e, in quest’ultimo caso, da quell’accesso è scaturita un’indagine della Procura della Repubblica competente per territorio, sfociata poi in un processo, attualmente pendente, nel quale l’Associazione Antimafie Rita Atria è stata ammessa come parte civile, così come è stata ammessa come parte civile anche in altri processi collegati a provvedimenti presi da pubbliche amministrazioni.
Tuttavia l’amministrazione milazzese ha ritenuto di non dover comunque accogliere la nostra istanza di accesso agli atti, circostanza della quale prendiamo atto, traendone le relative valutazioni politiche, perché abbiamo anche il vizio della memoria, e ricordiamo come in campagna elettorale l‘allora candidato del Partito democratico, e oggi sindaco, Formica tra i suoi slogan rilanciava anche quello del “Rispettare le regole”, ulteriormente specificato con le parole: “accesso agli atti, streaming del consiglio comunale e commissione di controllo contro le infiltrazioni malavitose” aperta alle associazioni.
Da quanto ci risulta, nessun atto sembra sia stato posto in essere dall’attuale amministrazione milazzese per ottemperare a quella promessa. E la risposta alla nostra istanza sembrerebbe confermare che si trattava solo di promesse elettorali.
Se si vuol fare vera antimafia nelle amministrazioni, piuttosto che intitolare aule ai caduti nella lotta alla mafia, sarebbe opportuno iniziare a mostrare più trasparenza.