Fortemente voluto dal Capo della Polizia per augurare buon Natale e per ringraziare “con musica e parole” il grande impegno che le donne e gli uomini della Polizia di Stato sostengono quotidianamente, l’evento è stato l’occasione per ricordare e approfondire due importanti argomenti: la ricorrenza del 25° anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio e il triste fenomeno della violenza sulle donne. Tutti gli artisti sono, infatti, impegnati su questi fronti e hanno toccato con le loro opere questi temi.
Presenti oltre al Capo della Polizia Franco Gabrielli anche il Ministro dell’interno Marco Minniti.
L’evento è stato presentato da Carlo Conti e ha visto alternarsi sul palco grandi personalità del mondo della musica e dello spettacolo come Annalisa Minetti, Marco Masini, Gaetano Curreri, Luca Zingaretti, Noemi, Alex Britti, Ficarra e Picone, Bebe Vio, Francesco Renga. Tra gli ospiti in sala diverse personalità del mondo dello spettacolo come Francesca Inaudi, Sergio Assisi, Marco Mazzocca, Carlotta Proietti, Paolo Conticini, Giovanni Scifoni, Paola Minaccioni, Sarah Maestri, Michele de Virgilio.
Per celebrare la ricorrenza del 25^ anniversario delle stragi, Marco Masini ha interpretato “Signor Tenente”, canzone scritta e cantata da Giorgio Faletti in un periodo in cui era ancora viva “l’eco” delle bombe degli attentati terroristici, presentata al Festival di Sanremo 1994 e riproposta nel 2017 da Masini che è riuscito a portare il brano al terzo posto nella classifica cover.
Nell’attentato di via D’Amelio persero la vita, oltre al giudice Paolo Borsellino, cinque agenti della Polizia di Stato, impiegati nei servizi di scorta: Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Luca Zingaretti, ha voluto ricordare quei giorni leggendo uno stralcio della lettera che Manfredi, figlio di Paolo Borsellino e funzionario della Polizia di Stato, ha dedicato al papà. Un testo toccante che fa rivivere quei drammatici momenti dal punto di vista di un bambino ma che contiene uno straordinario messaggio di forza e speranza.
I Momenti dedicati alle stragi di mafia, terminano con Gaetano Curreri, voce e anima degli Stadio che ha interpretato “Per la bandiera” un testo che la band musicale ha dedicato nel 1992 proprio agli agenti di scorta che sono morti e a quelli che ogni giorno rischiano la propria vita.
Gaetano Curreri, ha iniziato a scrivere la canzone il 24 maggio 1992, esattamente il giorno dopo la strage di Capaci, esaltando tutto l’amore che ci vuole nel rischiare la propria vita in nome degli ideali. Ma era talmente forte l’emotività che gli generava che non è riuscito a finirla. A completarla fu Francesco Guccini con Saverio Grandi. L’artista ricorda Giovanni Falcone la moglie Francesca Sorvillo, i tre agenti della Polizia di Stato: Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
Quella canzone Gaetano Curreri la ricorda così: “Un dolore grandissimo, ero in casa che stavo scrivendo con Francesco (Guccini), lui mi guardò negli occhi e senza dire niente cominciò a scrivere il testo. Io seduto al pianoforte ad intonare una struggente melodia”.
Ad affrontare il secondo tema della violenza sulle donne, Noemi, Alex Britti e Bebe Vio.
Britti da sempre impegnato sul tema della violenza sulle donne ha scritto “Perché”. Ricorda Alex Britti: “a Milano ho visto per strada un ragazzo che prendeva a pugni una ragazza, l’ho messo in fuga ma ho scoperto poi che era il marito. Ho soltanto rinviato quello che sarebbe stato il loro appuntamento più tardi. Mi è rimasta addosso quella sensazione di impotenza, quello che non sono riuscito a far con le mani l’ho fatto con una canzone”.
Bebe Vio, campionessa del mondo paralimpica di fioretto del Gruppo sportivo della Polizia di Stato Fiamme Oro, che si è dimostrata una campionessa dentro e fuori dalla pedana. Le forti minacce di violenza comparse su Facebook a febbraio scorso non hanno scalfito il suo splendido sorriso. Con grande ironia, ma soprattutto con grande intelligenza, la giovane ha risposto agli haters della rete ed ha creato una campagna antisociale ‘Regaliamo un neurone agli haters‘.
Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le iniziative da parte delle istituzioni e l’impegno della Polizia di Stato per prevenire i reati di stalking e di femminicidio. A tal proposito, sono stati organizzati corsi rivolti agli operatori delle questure e sono stati allestiti spazi protetti dedicati all’ascolto delle vittime di violenza.
Da luglio dello scorso anno in tutta Italia è operativo il progetto “…Questo non è amore” che prevede la presenza di un camper, con a bordo operatori altamente specializzati, che sosterà nei luoghi principali delle città italiane per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della violenza di genere e accogliere ed aiutare le persone vittime di tali comportamenti.