La Shoah raccontata ai ragazzi attraverso un cartoon


Salvino Cavallaro – Negli anni in cui noi giornalisti viviamo momenti difficili, nel cercare di fare informazione corretta sul tema dell’accoglienza di migranti e rifugiati, spesso ci chiediamo se noi stessi media operiamo in maniera oggettiva nel rispetto dell’etica e delle regole deontologiche, andando oltre quelli che sono gli intendimenti politici di ognuno di noi. E’ il grande interrogativo di una professione che dovrebbe essere manifestata sempre al di sopra delle parti e senza creare ansiogene paure, che talvolta sono pure create ad arte. E così l’informazione è sempre più frettolosa, spesso non approfondita e con il pericolo di pubblicare inesattezze che possono creare allarmismi. Ma quando scriviamo di memoria storica e di eventi che si ripetono durante gli anni della nostra vita per non dimenticare le varie tragedie dell’umanità, ecco che almeno in quel caso mettiamo da parte certe banalità che sono il frutto di superficiali resoconti. Come ad esempio in questo periodo dell’anno, in cui ricordiamo la Shoah e riflettiamo come quella perversa logica nazista che sterminò migliaia di ebrei, sia stata la pagina più aberrante della storia dell’umanità. Ricordare, scrivere, raccontare i fatti di quei tragici anni di guerra, significa tramandare negli anni ciò che le varie generazioni devono portare avanti come obbligo morale. Loro come noi! E gli altri che verranno saranno come chi
anche domani riproporrà la realtà che fu, così come l’abbiamo appresa noi attraverso la storia, in maniera cruda ma vera. La Shoah è un argomento scottante, ma è giusto che anche i nostri figli sappiano tutto ciò che è accaduto in un modo adatto alla loro età . E’ notizia di questi giorni che la Shoah viene raccontata ai bambini sottoforma di cartone animato. E’ la storia delle sorelle Andra e Tati Bucci che all’età di 4 e 6 anni vennero deportate ad Auschwitz – Birkenau e al termine della guerra la loro madre riuscì a trovarle, ricordando i numeri riportati sulle braccia. E’ un cartone animato che racconta la loro storia ai ragazzi, ed è la prima volta che un cartoon affronta la Shoah. Riteniamo che sia una iniziativa da apprezzare nell’intento di raccontare in un modo facilmente fruibile ai ragazzi, una storia vera che non può essere confusa con le solite invenzioni da fiaba. Il genocidio è stato un fatto vero ma che non può esistere, perché è metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, che
si compie attraverso lo sterminio degli individui, annullandone i valori, la storia e la cultura.
Per questo motivo, nel tenere viva la memoria della Shoah, c’è sempre l’insegnamento a non sbagliare mai più.

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