La Polizia di Stato di Foggia ha arrestato i responsabili del tentato omicidio del cardiologo Massimo Correra


La Polizia di Stato di Foggia arresta i responsabili del tentato omicidio del cardiologo Massimo CORRERA. Il mandante era il fratello.

La Polizia di Stato di Foggia ha arrestato i responsabili del tentato omicidio del cardiologo Massimo Correra.

In data 27 marzo scorso CORRERA Massimo ed il figlio minorenne, mentre uscivano dalla propria abitazione, erano stati affrontati da due persone, una delle quali aveva sparato due colpi di arma da fuoco al loro indirizzo senza causare ferimento per un solo caso fortuito.

Le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, acquisite dai poliziotti della Squadra Mobile, hanno permesso di visualizzare l´arrivo degli autori dell´agguato alcuni minuti precedenti a bordo di un´autovettura con targa di nazionalità bulgara.

Le varie attività tecniche avviate dalla Polizia di Stato, hanno consentito di orientare le indagini sul versante familiare, evidenziando l´esistenza di un forte rapporto conflittuale fra la vittima ed il proprio fratello Maurizio 43enne, pregiudicato, come confermato dal medico in sede di denuncia.

Inoltre, ad avvalorare tale movente, era il fatto che gli autori dell´agguato fossero riusciti ad entrare nell´androne della casa della vittima senza alcuna forzatura al portone di ingresso e pertanto risultava plausibile che il 43enne potesse disporre di dette chiavi di ingresso e le avesse date ai soggetti incaricati di uccidere il fratello.

I poliziotti, grazie alla targa del veicolo, oggetto di localizzazione, hanno identificato, in un casolare, un 28enne albanese e la propria madre, oltre ad un terzo soggetto albanese.

Condotti presso gli Uffici della Squadra Mobile, da attività tecniche ivi predisposte, nonché dall´escussione dei due albanesi madre e figlio è emersa la loro piena partecipazione attiva in qualità di esecutori materiali del tentato omicidio, nonché la circostanza che il loro coinvolgimento era stato richiesto da parte del CORRERA Maurizio, grazie anche all´intermediazione di uno straniero allo stato non identificato che, previo pagamento della somma di 5mila euro, aveva dato loro l´incarico di uccidere il proprio fratello, fornendo nel contempo anche l´arma da utilizzare.

Dalle indagini è emerso inoltre che il CORRERA Maurizio, al fine di precostituirsi un alibi, aveva consegnato preventivamente ai due Albanesi uno scritto in cui risultava che loro stessi avevano ricevuto mandato di simulare l´azione delittuosa da parte della stessa vittima, ovvero CORRERA Massimo, tale scritto i due Albanesi avrebbero dovuto consegnarlo all´Avvocato nel caso in cui fossero stati fermati dalla Polizia.

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