MILAZZO, COMUNE ALLO SBANDO: UNA LEGISLATURA CHE SI VA VIA VIA CHIUDENDO CON ALL’ATTIVO BEN DUE “DISSESTI FINANZIARI” PRESSOCCHE’ INSANABILI


Cose che succedono solo a Milazzo? Sembrerebbe proprio di sì. Da quasi due legislature in qua non si parla d’altro che di dissesto e da circa 10 anni ancora non si sa con precisione quanti debiti deve pagare il Comune e a chi, a parte le dichiarazioni ufficiali dei tre Commissari. La Città è completamente in ginocchio, prostrata, e molti non osano neppure parlare, la Prefettura (il Governo a Messina e Provincia), ancora non si muove (avrà ovviamente le sue buone ragioni), anche se è perfettamente a conoscenza della situazione cittadina perchè sicuramente informata su tutto dal Ministero degli Interni, che da mesi però non risponde alle missive di Sindaco, Giunta e tecnici vari. E poi le ferie imminenti della politica per circa 40 giorni a livello nazionale e regionale, il trasferimento di questi giorni a Ragusa della Segretaria generale del nostro Comune, figure apicali di responsabili esperti della contabilità inesistenti o quasi (almeno così dicono ufficialmente), Governo regionale che non interviene, neppure con l’Assessore al ramo (ma qui a nostro modesto avviso dovrebbe darsi da fare il Presidente in persona Musumeci). Insomma, una città abbandonata da tutti, che sta morendo di giorno in giorno, con cittadini esasperati e preoccupati per come le cose stanno andando (o meglio non andando). Una situazione da incubo di tipo kafkiano.

Di chi la colpa? Nessuna colpa. Ma quando c’è un fallimento in un’azienda privata in genere si instaurano procedimenti a non finire che alla fine approdano a qualcosa. A Milazzo, nonostante interminabili indagini di anni e anni di Corte dei conti e affini fino ad oggi si è capito poco o nulla. Ma le voci che giungono dal palazzo sono preoccupanti, anche perchè alle prossime elezioni mancano circa 10 mesi e chi andrà ad occupare le poltrone più alte dovrà essere necessariamente all’altezza di risolvere i gravissimi problemi cittadini, non di aggravarli come spesso accade.

A Milazzo, il problema fondamentale URGENTISSIMO è quello dei bilanci: il 2014, in carica la precedente Giunta, doveva farlo l’attuale amministrazione ma non è stato fatto perchè era stato dichiarato il fallimento, poi annullato dal Tar, perchè non certificato da una delibera del Consiglio comunale come prevede la legge e poi perchè bisognava fare accertamenti lunghi e complessi (una situazione straordinaria come ve ne sono pochissime, rara).

Degli altri bilanci ormai si è persa quasi memoria e traccia, siamo fermi al 2016 e settembre è alle porte. La colpa non è del Consiglio comunale ma delle carte che non arrivano, tant’è che l’altro giorno il Presidente Nastasi ha mandato lettere (a parte le precedenti) a tutte le istituzioni regionali e nazionali, descrivendo la situazione che definire incredibile è poca cosa. Il Consiglio è infatti Organo di controllo e verifica e si vuole scrollare da dosso ogni responsabilità politico-amministrativa.

Quando si dichiara default, in un Comune (chiunque lo faccia) le cose si complicano, tant’è che ad Alessandria, prima Città in Italia che l’ha fatto, e da cui il nostro Comune ha copiato, da tantissimi anni ancora oggi non ne è uscita. Sin qui, di fatto non si è capito bene se il dissesto a Milazzo si poteva evitare o no, perchè a quanto pare i numeri ancora non tornano, non si sa bene per quali ragioni: una cosa inaudita!

Per fare il Sindaco, a nostro avviso, soprattutto nei Comuni contabilmente disastrati (è dir poco) come il nostro dovrebbero presentarsi persone con alte qualifiche di tipo amministrativo (addirittura si dovrebbero bandire concorsi idonei allo scopo, ci vorrebbe una legge nazionale in tal senso) poiché altrimenti la capacità di controllo dei sindaci è pressocchè nulla e quelli che certificano con la loro firma conti che poi non rispondono alla realtà passano guai a non finire, non solo politicamente. Ma i problemi di Milazzo sono tanti altri e grossi come un grattacielo: la Giunta in tutti questi 4 anni e passa cosa ha fatto? Gli assessori hanno supportato il Sindaco con capacità estrinseche oppure no? E l’opposizione in Consiglio? E’ vero che quest’organo ha preso molte iniziative, denunciando via via ogni cosa, ma in alcune riunioni molti oppositori hanno palesemnete dichiarato di non essere stati messi a conoscenza di nulla e che erano costretti ad approvare i bilanci a scatola chiusa perchè non visionati (non per causa loro ovviamente) altrimenti ci pensava il Commissario, che c’è ma non può fare a sua volta nulla perchè le carte materialmente non ci sono, come anzi detto.

Insomma, un pastrocchio infinito che non ha né testa né coda in una Città che si dice a vocazione turistica e non ha mai avuto un programma pluridisciplinare e di settore di breve, medio e lungo termine.

E i 55 milioni di debiti del fallimento chi li pagherà? Naturalmente i cittadini. Spalmati sì in 20 anni perchè il Ministero anticiperà le somme dovute (quando non si sa). Ma i milazzesi in cambio di questo cosa stanno ottenendo? Bollette salate che solo il 20% circa paga proprio per la ragione del doppio fallimento (soprattutto) che non sono riusciti a digerire e decifrare, ma anche per colpa del servizio d’igiene urbana che funziona, stando alla differenziata, solo al 17%, tant’è che la Regione siciliana irrorerà una sanzione al Comune per il mancato raggiungimento dell’obiettivo fissato, di gran lunga più alto (un’altra tassa da pagare?). Se il servizio non è reso perchè, dicono in molti, deve essere pagato in toto dai cittadini? A parte quelli che non hanno materialmente i soldi per versare continue tasse a Stato, Comune e Regione e non ce la fanno più neppure a campare.

Ma qui è il Comune che ha bisogno di essere salvato, ma da chi? Dal Palazzo intanto tutto tace.

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