Trump non si rassegna alla sconfitta e non concede la vittoria a Joe Biden. Anzi, al Pentagono e alla Difesa, rimpiazza suoi uomini di fiducia in attesa di silurare pure il Capo della Cia e dell’Fbi  


Trump non si arrende ancora, anzi rilancia, nominando ai vertici del Pentagono suoi uomini di fiducia. Le sue intenzioni sono ancora oscure e non si capisce bene queste sue mosse che obiettivi reali abbiano.

Ancora la situazione sembra ingarbugliata e non si intravedono soluzioni  né rapide e né concilianti. Proprio quando l’epidemia continua a martellare il Paese e ad espandersi di ora in ora, come nel resto del mondo. Trump continua nel suo atteggiamento di rifiuto e non intende riconoscere la vittoria al suo avversario Joe Biden. L’ormai ex Presidente degli Stati Uniti però ancora adesso prosegue a svolgere i suoi compiti istituzionali come se nulla fosse.

Il segretario di Stato, Mike Pompeo, crede a un secondo mandato di Trump ma nello stesso partito Repubblicano molti sono scettici e credono che alla mossa del Pentagono seguirà la Cia e l’Fbi. Anche l’antiterrorismo non è stato risparmiato e al posto di di Esper è stato piazzato Christopher Miller. Ma molti se lo aspettavano.

Insieme al capo del Pentagono sono stati destituiti anche le cariche più alte della Difesa degli Stati Uniti d’America: Jen Stewart,  James Anderson e Joseph Kerman. Sostituiti da Anthony Tata, Ezra Cohe-Watnick e Kash Patel. Molte indiscrezioni giornalistiche danno per imminente l’epurazione della direttrice della Cia, Gina Haspel, e del capo dell’Fbi Christopher Wray.

Di questa situazione sono persino preoccupati gli stessi repubblicani che temono problemi per la sicurezza nazionale e i precedenti in America non mancano di certo.

Joe Biden, il neo-presidente Usa, intanto ha pubblicato sul web i nomi dei 500 componenti dell’organizzazione che lo sosterranno, sono esperti nelle varie specialità che vanno dalla cultura, alla politica, all’Istruzione ecc…ecc…

Sono giorni frenetici questi per la prima potenza al mondo a cui guardano con tanto interesse ed apprensione tutti i Paesi del Pianeta. Il tutto anche per il grave problema della pandemia del coronavirus che dà tantissima preoccupazione e che ha messo letteralmente in ginocchio l’economia globale. Ma c’è da dire ancora una cosa: all’elezione di Biden ha contribuito tantissimo l’ex Presidente Usa Obama che certamente come contropartita vorrà piazzare qualche suo esponente di fiducia di grande livello e con alti poteri. E già le indiscrezioni di stampa accennano ad Antony Blinken stretto collaboratore di Obama. Ma di questo si parlerà in seguito, non appena Trump deciderà il da farsi e si arrenderà all’evidenza elettorale. Comunque sia non c’è più tempo da perdere: una grande Nazione come l’America non può più aspettare neppure un solo giorno ancora.

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