Piangere di pandemia


Mi ha fatto tenerezza questa foto. Un’immagine emblematica che racconta il dramma umano che il mondo sta vivendo. E’ la sofferenza di non vedere mai la luce in fondo al tunnel, quel piccolo bagliore di speranza che oggi intravediamo solo attraverso la scienza che ci ha fornito un vaccino in tempo di record. Eppure, nonostante i morti, le disperazioni e le ansie che ci assalgono da un anno a questa parte, c’è ancora qualcuno che rema al contrario in una barca in tempesta. “E’ un problema etico” dice Papa Francesco in quella meravigliosa intervista rilasciata a Canale 5, il cui titolo “Il mondo che vorrei” ci unisce nei sentimenti più profondi di un umano che va anche oltre il pensiero religioso. Vaccinarsi è un dovere per se stessi e per gli altri. Ma non è per tutti così. Purtroppo! E le lacrime di questa ragazza cinese ci coinvolgono malinconicamente nella sensazione di impotenza che si interseca alla stanchezza di una vita di ristrettezze di libertà e di privazioni di gesti umani che sfiancano e inibiscono persino il desiderio della speranza verso un mondo migliore. Momenti così, momenti particolari che vorremmo non avere più per vedere all’orizzonte quell’arcobaleno che è il simbolo del risveglio da un incubo che realmente non fosse mai esistito davvero. Per questo motivo deve resistere in noi il pensiero che tutto passerà e che si tornerà alla vita e al suo vero significato di esistere. Si chiama resilienza, significa crederci ancora!

Salvino Cavallaro

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