Draghi premier?  Ipotesi per un governo d’unità nazionale che garantisca il Paese in Europa e nel mondo. Le cose così come sono non vanno più bene e le minestre riscaldate sono indigeste


 — A cura di Emilio Oliverio Scali  —

 

Mario Draghi è un nome spesso citato come possibile leader di un governo d’unità nazionale, alcuni sondaggi lo danno in prima quota con 10 punti di distanza da Conte. Uno scenario da larghe intese di democristiana memoria che non seguirebbe contrapposizioni politiche con feroci liti continue e con un’agenda condivisa che curi le riforme, i progetti e ciò che l’Ue ci chiede da circa 1 anno. Con Conte tutto questo non sarebbe possibile perché di economia, sviluppo e lavoro non s’intende per niente e tra l’altro appare sempre più un personaggio che rinvia sempre le cose all’infinito.

Una soluzione che forse non è gradita ai grillini e ad altre forze politiche ma di cui il Paese ha grande bisogno per uscire dalle gravi secche economiche in cui siamo stati cacciati  da questo governo che non parla mai di lavoro e di ripresa economica. Draghi è una personalità di caratura internazionale e sarebbe molto gradito anche ai mercati di tutto il mondo.

Dunque si arriverebbe, per certi versi a un governo tecnico che ci faccia uscire dal pantano in cui in atto siamo, insomma, un governo del Presidente che aiuti il Paese a risorgere

Naturalmente, le forze politiche potrebbero passare in seconda linea e dare la parola e l’azione a personalità culturali di spicco e con conclamate esperienze sociali ed economiche, oltre che giuridiche e costituzionali.

Cottarelli potrebbe essere un altro nome di rilievo, ma anche l’ex  presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia potrebbe essere della partita.

 

Articoli simili