CR7, dietrologia di un gesto che si presta a molte interpretazioni


 

Buttare la maglia della squadra con cui giochi per regalarla a un raccattapalle in maniera stizzita e con sguardo corrucciato, non è proprio il massimo della gentilezza di un campione di calcio; tanto più se questo calciatore si chiama Cristiano Ronaldo. Molta dietrologia è sfociata in questi giorni tra i social, i tifosi e i mezzi d’informazione che danno molte interpretazioni a un gesto che fa pensare a momenti di eccessivo nervosismo da parte di un campione abituato a vincere, fare gol in ogni partita e, comunque, non accettare mai di non essere primo su tutto. Eppure, Cristiano Ronaldo è primo nella classifica cannonieri con 25 reti all’attivo, inseguito da Lukaku che di gol ne ha fatti 21. E allora cos’è tutto questo sbuffare per un gol mancato, per il passaggio corretto non ricevuto o per ciò che non riesce fluido tecnicamente come ai tempi migliori? Di certo non è il dono di una maglia scaraventata in faccia a un povero ragazzo posto ai bordi del campo, il quale si fregerà di questo cimelio ma non certamente del modo con il quale gli è stato dato. No, CR7 non era in sé e crediamo che questo non sia proprio il suo modo usuale di fare, soprattutto in considerazione del nome che porta. Ma c’è un evidente stato ansioso in lui che si percepisce chiaro dal linguaggio del corpo, il quale ci parla di un fenomeno pensieroso e indeciso sul suo futuro che resta un rebus anche per la Juve e i suoi tifosi. Già, i tifosi bianconeri che si suddividono tra sempre devoti e altri scontenti che credono sia giunto il momento di separarsi. Ma il popolo bianconero che è evidentemente amareggiato per la piega che ha preso la stagione della Juventus, cui rimane da giocare la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta e lottare fino all’ultimo per un posto Champions, punta il dito sulla società, sulla squadra e su Andrea Pirlo che per i più è inadatto a sedere sulla panchina della Juventus per mancanza di esperienza e carisma. Ma intanto Cristiano Ronaldo si rifugia nella sua Giorgina, per sbollire la rabbia di una domenica senza gol e l’insoddisfazione per l’atteggiamento della squadra, i rimproveri ai compagni e la stizza mostrata lasciando il campo scuotendo la testa. Noi pensiamo che per decidere il suo futuro CR7 aspetti la fine del campionato per sapere se la Juve potrà partecipare alla Champions League del prossimo anno, anche se il suo lauto guadagno stagionale non vediamo chi possa sostenerlo in questi anni in cui il calcio vive momenti di crisi economica, per effetto della pandemia. Resta ancora un anno di contratto, ma per Cristiano Ronaldo non è certo un problema onorarlo, tuttavia, ci sono cose che per un campione della sua levatura internazionale vanno oltre ogni cosa. La Juve, dal canto suo, fa i conti nell’ambito di un bilancio che da qualche anno non è più florido come un tempo e quindi c’è particolare attenzione alla voce costi e stipendi che devono in qualche modo essere tenuti in considerazione, anche per quanto riguarda la ricostruzione della squadra per il prossimo anno. Tutto questo lascia pensare alla cessione di Dybala, al suo possibile mancato rinnovo di contratto e a tutta una serie di calciatori come Rabiot che percepisce 7 milioni di euro l’anno più bonus. Un ingaggio troppo oneroso per la Juventus di questi anni, almeno in considerazione dell’apporto qualitativo per la squadra, che è stato assolutamente altalenante e mediocre. Dunque, si prospettano tempi difficili per una Juventus che male deve digerire lo scudetto che sarà conquistato da quell’Inter capitanata da Conte e Marotta, due espulsi di casa bianconera. E chissà se in quel deprecabile gesto di buttare la propria maglietta in faccia a quel ragazzo ignaro di tanta rabbia, non ci sia tutto questo clima pesante che anche il fenomeno della Juve sta vivendo, in quest’anno di grandi difficoltà e di grossi errori commessi dalla società bianconera.

Salvino Cavallaro

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