UNA BRUTTISSIMA NOTIZIA. AL LARGO DELLA LIBIA UN GOMMONE AFFONDA: MUOIONO OLTRE 100 MIGRANTI. L’ONU: “NON E’ INTERVENUTO NESSUN PAESE, UMANITA’ PERDUTA”


—  Foto: ci sono anche le migrazioni intrafricane —

— Agenzia AGIM —

— A cura di Giuseppe Stella —  Ma a noi pare che la responsabilità è anche della Libia (la disgrazia è avvenuta in quel territorio e neppure le loro vedette si sono viste), il mare però era molto forte e la disgrazia purtroppo era in agguato. Secondo i soccorritori non ci può essere speranza che qualcuno sia sopravvissuto, proprio per le mareggiate proibitive che in quel momento imperversavano.

Colpa anche degli scafisti incoscienti che non hanno ponderato i rischi e non si sono informati sulle previsioni meteo marittime della zona interessata al disastro in quel mentre.

L’equipaggio della Ocean Viking parla della presenza di 130 persone a bordo del gommone, e dunque circa 30 persone risultano disperse. Confermano le condizioni del mare proibitive a nord-est di Tripoli. Non si può credere che si possano trovare sopravvissuti affermano i soccorritori giunti con ritardo probabilmente anche per le ondate che si susseguivano violente e terrificanti.

Per l’ONU invece la colpa è dei vari Paesi (la Libia in primis, compresa l’Italia dirimpettaia e più vicina all’Africa, un Continente tormentato da fame, guerre e carestie secolari. Da sempre).

L’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), di fatto l’Onu, sostiene – secondo quanto riportato dall’Ansa – che “Gli Stati si sono rifiutati di salvarli, che  sono rimasti inerti e non hanno agito per salvare quelle vite”. Loro – continua l’Oim – “hanno lanciato l’allarme e comunicato l’emergenza per due giorni, prima di affondare nel cimitero blu del Mediterraneo”.

E se la prende provocatoriamente pure con l’Ue, a dir loro passiva.

Un’altra tragedia del mare legata alle migrazioni di massa si è consumata nelle coste della Libia, dunque in territorio africano; di queste immani tragedie, tremende, ne sono accadute altre, tante, forse troppe: ma le responsabilità possono essere sempre e solo accollate agli Stati (tutti) che non arrivano a soccorrere, o non lo vogliono fare, i poveri disperati che scappano continuamente da quei Paesi africani dilaniati dalla fame, dalle guerre, dalla disperazione, dalla mancanza di lavoro, di pane e di acqua, dal terrorismo islamico radicale e anche deprivati del minimo indispensabile per poter vivere? Mi pare ci sia qualcosa, non da poco – che forse non quadra come dovrebbe: il problema riguarda non solo i Paesi limitrofi, contigui e confinanti ma tutto il mondo civilizzato, ricco e opulento, che forse, a causa del petrolio e di altre ricchezze minerarie, finanzia guerre e conflitti tra quella gente armando i vari Stati (ben 54) che così si scannano tra loro stessi (in Africa vivono in complesso 1 miliardo e 314 milioni di persone, dati del 2018), fanno sempre più figli e i genitori non riescono neppure a nutrirli. Il Continente africano è formato da 54 “Stati indipendenti”, dalla Repubblica Araba con “Status controverso” (opera per conto proprio), e da 2 “Stati dipendenti” divisi in: 1) Terre Australi e antartiche francesi, territorio oltremare della Francia (di fatto una colonia); 2) Sant’Elena Ascensione a Tristan da Cunha, territorio oltremare del Regno Unito (anche qui una colonia).

In quei Paesei si parlano circa 2000 lingue diverse, alcuni sono tipici dialetti locali (una vera Babele). Quel continente per il cosiddetto sistema di “rift valley africane” rappresenta un ambiente unico per comprendere l’origine e l’evoluzione dell’uomo; per le importanti scoperte paleoantropologiche in Etiopia, Kenya, Tanzania, Uganda, Zaire, la rift valley è infatti considerata, come tutti sanno, la “culla dell’umanità, ossia il luogo in cui si è evoluta e diversificata la nostra specie negli ultimi milioni di anni.

Ma ora i troppi abitanti che la popolano e che crescono in continuazione, nonostante fame e miseria, spingono tantissimi di loro a scappare in ogni parte del pianeta per cercare nuove “terre promesse” e a breve l’Europa e il mondo intero saranno “colonizzati” da questi popoli che sono la radice umana di tutti noi, gente che cerca disperatamente  un’esistenza migliore di vita.

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