La Corte Europea dei diritti dell’uomo, a otto anni dalla condanna di Berlusconi per frode fiscale, chiede all’Italia: “Ha avuto un processo equo?”. Ma più appropriatamente molti si domandano: “Ha subìto nel tempo persecuzioni politico-giudiziarie da quando ha battuto ‘La gioiosa macchina da guerra’ di Occhetto?”.


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— A cura di Giuseppe Stella  — Intanto c’è da osservare che “La 7” stranamente nel telegiornale di ieri sera non ha speso una sola parola per il responso della Corte Europea sui diritti dell’uomo riguardo all’attesa vicenda di Berlusconi. Verità scomode per quel canale politicamente orientato ma a nostro avviso poco obiettivo? Probabilmente sì. Una notizia simile doveva essere data in primissimo piano e con tanto risalto. Ciò che non è avvenuto anche da parte di molti altri mass-media (ma non si può nascondere il sole con le reti) anche cartacei. Per fortuna però ci sono altri e tanti giornali liberi, moderati, di sinistra (quella seria e obiettiva) e di destra, ma anche varie televisioni pubbliche e private, giornali on-line, blog e social forum che ne hanno parlato, ne parlano e ne parleranno molto a lungo per analizzare e valutare quel che sta accadendo alla giustizia italiana…e non da ora: forse dal tempo della guerra fredda, delle Br, dei Nar, dei periodi bui delle stragi, delle formazioni extraparlamentari di sinistra e di destra degli anni di piombo, del periodo oscuro delle P38. Una giustizia politicizzata di solito in direzione dell’estrema sinistra che, a quanto pare, avrebbe dovuto avere probabilmente un suo preciso ruolo se e quando i Paesi del Patto di Varsavia avessero occupato il nostro Paese come si paventava (appoggiati dalle “quinte colonne” italiche), che invece aderiva all’Alleanza Atlantica e difendeva con le unghie e coi denti il patto di Jalta, attraverso patrioti ed eroi, il diritto alla democrazia e alla libertà minacciato di continuo dai rossi che agognavano la “rivoluzione”.

Il culmine dell’azione di certi magistrati “estremisti e giustizialisti di sinistra” – così andrebbero definiti senza tema di smentite e mezzi termini, che avevano approcci con l’ideologia dell’ex Pci, di Lotta Continua e Potere Operaio (proletari e via dicendo) e oggi anche coi  grillini le cui anime pendono chiaramente a sinistra – si ebbe con la tangentopoli definita “Mani pulite” (un colpo di Stato bello e buono) che colpì, guarda caso, dopo il crollo del “Muro di Berlino” del 1989 solo in una direzione: quella del Pentapartito allora al potere che fu praticamente liquefatto con Craxi costretto all’esilio ad Hammamet. L’ex Pci fu risparmiato (e anche le formazioni estreme di quel tempo a lui collegate). Ma chi decise cosa? Le colpe vanno ricercate in quel periodo truce, come le cause delle diverse stragi funeste che turbarono l’Italia e il mondo intero, compresi gli attentati a Falcone e Borsellino decise dalla mafia siciliana o da chi per essa come mandante occulto. Da entità sconosciute e innominabili che “utilizzarono” Cosa nostra non certo senza avere pagato pegno. Questi sono i misteri dell’Italia d’allora, che la giustizia non ha mai dipanato o non lo ha voluto fare per chissà quali arcane ragioni, se ve ne sono. Ma quegli stessi giudici hanno invece iniziato a colpire Forza Italia (Berlusconi in particolare) e tutto il centro-destra che aveva sfidato e “osato” vincere le elezioni all’ex compagno Occhetto di cui al titolo.

La storia di Berlusconi da quando è sceso in campo politico, sostituendo con la sua brillante vittoria la Democrazia Cristiana distrutta da “Mani pulite”, è emblematica e pone interrogativi inquietanti: chi è stato da allora il regista occulto di queste operazioni giudiziarie a carico del Cav e del centro-destra? Possibile che un numero limitato di Pm (con radici a Milano) sia stato in grado di sottoporre una parte politica (ovviamente incarnata da Berlusconi, nemico giurato) ad indagini a catena, a controlli e perquisizioni continue con migliaia e migliaia di provvedimenti polizieschi e per ultimo al processo farsa ridicolo del caso Ruby (ancora in corso) per induzione alla prostituzione, quando tutti sanno che l’Italia è piena di prostitute, di travestiti, trans e via dicendo che popolano tutte le città italiane e le sue strade principali da che mondo e mondo e nessuno ci puo’ far nulla? Quello cos’è, non è commercio sessuale gestito da mafie e papponi che va avanti da sempre?

La condanna a Berlusconi per frode fiscale è una sentenza politica antiCav? una delle tante, dal momento che le frodi fiscali in Italia le fanno tutti, anche coloro che chiamano l’idraulico o l’elettricista e non si fanno rilasciare la relativa fattura o che vanno dal medico privato pagando in nero.

E ora l’intimazione della Corte Europea: l’Italia spieghi la condanna al Cav”. Un richiamo al Paese e ai giudici ovviamente, ed è un richiamo di peso che presto potrebbe essere sposato da altri tribunali internazionali che hanno già messo, e non da ora, sotto osservazione la giustizia italiana…, che non appare più giustizia ma un surrogato di strapotere di pochi che agiscono in forma dittatoriale alla stregua di tiranni, soggiogando la politica italiana nel suo complesso.

E il quesito dell’Europa giunge tra l’altro a distanza di ben otto anni dalla sentenza della Cassazione che proclamò in via definitiva la condanna per frode fiscale con grave danno per Silvio Berlusconi che decadde dalla carica di Senatore. Una svolta attesa anche se giunta con ritardo: furono violati i diritti dell’uomo e della difesa?

Per tali ragioni la Corte Europea dei diritti dell’uomo, ritendo il ricorso fondato, ha rivolto al governo italiano 10 precise domande alle quali dovrà rispondere entro il prossimo 15 settembre.

Tra le domande, si annoverano le seguenti richieste di delucidazioni:” Berlusconi ha beneficiato di una procedura dinanzi a un tribunale indipendente, imparziale e costituito per legge? Ha avuto diritto a un equo processo? Ha disposto del tempo necessario alla preparazione della sua difesa?”.

E’ l’esecutivo attuale che dovrà dare risposte scritte e chiare a tutto ciò che chiede la Corte.

Anche riguardo all’assunto se ciò di cui fu accusato il Cavaliere “costituiva reato secondo il diritto nazionale al momento in cui è stata commessa l’azione e se Berlusconi si sia visto infliggere una pena più grave rispetto a quella applicabile al momento in cui la violazione è stata commessa, in ragione della mancata applicazione delle circostanze attenuanti. E anche se il ricorrente sia stato processato due volte per la stessa cosa nel territorio dello Stato Italiano”.

Probabilmente è da supporre che l’Italia possa dire che tutto è stato fatto secondo la legge e le regole ma Forza Italia, Berlusconi e  i suoi avvocati avranno il diritto di replicare e i tempi occorrenti per una decisione potrebbero essere lunghi.

Gli avvocati, un nutrito e agguerrito nucleo legale composto da Andrea Saccucci, Franco Coppi, Niccolò Ghedini, Bruno Nascimbene, Keir Starmer e Steven Powles, hanno presentato alla Corte la ricostruzione dei fatti ripercorrendo la vicenda giudiziaria che ha confermato la condanna della Cassazione già decisa dal Tribunale della Corte d’appello di Milano nel 2012 e nel 2013. Ma da questi atti emergono  presunte violazioni dei diritti della difesa come illegittimo impedimento di Berlusconi a partecipare a ben cinque udienze, il rigetto dell’istanza di trasferimento del processo ad altra sede e il drastico taglio dei testimoni richiesti dalla difesa. Gli avvocati hanno proseguito la loro battaglia a Strasburgo poiché ritengono che siano stati lesi alcuni principi sanciti dalla Convenzione europea sui diritti dell’uomo”.

Intanto, si apprende che i legali di Berlusconi stiano anche approntando contestualmente le carte per chiedere la revisione del processo detto, considerato anomalo e da alcuni giudici in dissenso con coloro che lo hanno condannato i quali hanno parlato di “plotone di esecuzione già pronto” in anticipo per colpire Berlusconi. Politicamente? Sembrerebbe proprio di sì. Ce n’è d’avanzo.

Ed è per questo che la giustizia italiana è da tempo sotto osservazione dei tribunali internazionali: certi giudici del nostro Paese (certamente la maggior parte è onesta e svolge il proprio lavoro con rettitudine) non possono condurre la loro azione asserviti a una parte politica (sempre la stessa) che in tal modo trae enormi vantaggi sugli avversari, alterando e anzi annullando la democrazia elettorale e il concetto stesso di libertà dei popoli, non comunisti, sancita dalla Costituzione non solo Italiana ma da quella di tutti i Paesi Occidentali. Queste, se e quando si realizzano, sono violazioni inaccettabili da combattere strenuamente. E tutto questo si potrà ottenere con una riforma integrale e non più rinviabile, ciò che ci chiede appunto l’Europa, eliminando soprattutto l’indipendenza della magistratura da sottoporre al controllo del ministero apposito, del governo di turno e in particolare del Parlamento. Le lungaggini dei processi (penale e civile) sono altra cosa e vi si deve provvedere: il bubbone però riguarda soprattutto alcuni Pm che fanno politica e che tra l’altro dispongono di mezzi spropositati rispetto alla difesa. Usano gratuitamente forze dell’ordine e tutto il resto per condurre le loro indagini e trovare prove, quando lo sono. La difesa no. Se gli imputati non hanno i mezzi economici per produrre elementi a loro discarico e pagarsi buoni avvocati ovviamente soccombono. Berlusconi docet: se non avesse avuto mezzi e ottimi avvocati probabilmente non sarebbe riuscito a contrastare l’enorme potere della magistratura e della stessa giustizia che così colpisce sempre più i cittadini meno abbienti, meno tutelati e protetti.

 

 

 

 

 

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