Patriarcati e matriarcati, ma anche femminismo e maschilismo: la società si “evolve” al femminile e i ruoli tra uomo e donna si stanno invertendo con conseguenze anche sociali che investono la “prima agenzia educativa” dei giovani che è la famiglia…ormai disgregata e allo sbando


— Foto tratta da Google: Portale del sud.org —

 

— A cura di Giuseppe Stella —

Femminismo e matriarcato sono due condizioni essenziali poste, e direi imposte (almeno in Italia), dalla donna nella storia recente, per la sua completa libertà e per il totale affrancamento dall’uomo; situazioni purtroppo frutto anche delle concezioni religiose ereditate nei secoli, ma anche prima del cristianesimo e variabili da civiltà a civiltà e da culture completamente diverse, spesso contrastanti.

In Cina, in alcune epoche remote la donna è stata persino schiavizzata e comprata e venduta come tale.

Nell’Antica Grecia, una cultura che è più vicina alla nostra civiltà, dopo l’età arcaica la situazione peggiorò e si impose a disuguaglianza di genere.

Ad Atene le donne avevano una specie di tutoraggio esercitato dal marito per le questioni legali ed altro che loro non avevano il diritto di portare avanti. Il compito della donna era subordinato alla casa e alla famiglia.

Gli schiavi, come le donne, ad Atene non avevano la piena cittadinanza e quindi erano esclusi/e in pratica dall’antica democrazia greca.

Ad Atene, culla della filosofia, una donna non poteva diventare studioso, politico o artista.

Il famoso filosofo Aristotele riteneva che le donne, se  libere, avrebbero condotto al disordine sociale generale. Le considerava “assolutamente inutili e peggiori del nemico e bisognava tenerle separate dalla società”

Dovevano stare solo nel gineceo (la casa, per accudirla) senza contatti con nessuno e soprattutto senza frequentare o solo incontrare altri uomini.

A Sparta invece le donne godevano di uno status notevolmente migliore come madri dei guerrieri e ne gestivano i beni. Erano più libere, anche sessualmente, e potevano partecipare alle “ gimnopedie”, giovani nudi (una specie di festival dell’epoca).

Di politica non potevano occuparsi.

Platone, come Aristotele, riteneva che si potessero rovinare famiglia e Stato con l’estensione al sesso femminile dei diritti politici. La compravendita delle donne era considerata legittima.

Anche nell’antica Roma la legge era simile a quella ateniese e tutta in favore dei maschi. Solo nel primo secolo la situazione per le donne migliorò ma il patriarcato era diffusissimo. Ma sotto sotto durante l’Impero Romano la donna conquistò sempre più potere se apparteneva alla casta dominante.

Il pater familias esercitava comunque la sua autorità assoluta su tutti i figli, i servi e la moglie ma man mano le sue libertà, anche sessuali, aumentarono sin dal I secolo d.C. .

La donna Romana, rispetto alle altre culture antiche del tempo, godeva di più ampi margini di libertà.

La legge romana classica impediva al marito di abusare in qualsiasi modo della donna, anche sessualmente, maltrattarla era motivo sufficiente perchè lei chiedesse il divorzio dal marito. Pannella non inventò nulla, Roma antica lo prevedeva già.

Ora che si vuole che i figli possano prendere il cognome della madre era una cosa già esistente nell’antico civile Impero Romano (Pdini e grillini stanno copiando tutto dai Greci e dai Romani).

Augusto, primo Imperatore Romano, criminalizzò l’adulterio (a fini morali) contro una donna sposata che si concedeva a un altro maschio, invece se succedeva il contrario non c’era crimine.

Anche allora il sesso e la sessualità avevano grande valore e furono sempre oggetto di leggi con le quali i Romani avevano grande dimistichezza e versatilità. Il Diritto Romano è infatti studiato ancora oggi in tutto il mondo.

Lo stupro a Roma era punito con la pena di morte.

Con l’avvento dei Cristiani le cose peggiorarono e per alcuni reati a sfondo sessuale c’era la pena al rogo e si colpevolizzava persino la vittima (donna) che poteva sottrarsi allo stupro gridando aiuto.

La Bibbia, la Chiesa e le sue favole, come quella di Adamo ed Eva, hanno condizionato il mondo e lo fanno tuttora.

Il dolore del parto era considerata una punizione: “e tu donna partorirai con gran dolore…” o “tu uomo guadagnerai il pane col sudore della tua fronte”. Nell’Eden era tutto dato in forma gratuita, ma Eva mangiò la mela proibita…

Facciamo un salto.

Nel 1500/1600 la Chiesa Romana cominciò a mandare al rogo soprattutto le donne per stregoneria (una cosa inventata dai Cristiani) considerate cospiratrici al servizio di Satana. In particolare in Germania.

Di fatto il patriarcato è dunque retaggio di un lontano passato, in alcune culture antiche lontane da quelle da noi conosciute vigevano e vigono però forme di matriarcato.

Il femminismo è stato un po’ l’anticamera di un accesso al matriarcato per soppiantare il patriarcato, come è già avvenuto nel nostro Paese e altrove.

Le donne con l’avvento del matriarcato, ora imperante, praticamente si sono sentite e si sentono del tutto liberate (soprattutto sessualmente), anche perché sono diventate indipendenti dal lato economico in quanto lavorano più e meglio degli uomini.

Di fatto il patriarcato come lo conoscevano i nostri nonni è stato oggi soppiantato da una società tutta al femminile che si è liberata dalle concezioni ecclesiastiche e cristiane che hanno sempre sottomesso le donne ritenendole inferiori e peccatrici.

Il matriarcato di fatto è contro gli uomini e la loro cultura maschilista…, se ancora esiste, ma non li esclude, se non per occupare spazi prima destinati solo ai maschi.

Il problema materno è un altro aspetto importante, sia del femminismo che del matriarcato, ma non altera la problematica del potere raggiunto dalla donna rispetto ai maschi…di una volta.

Lesbiche e gay non erano un pericolo, come invece lo sono oggi per l’unico stato riconosciuto da tanti (ma non tutti) vecchi patriarca, quello etero.

Oggi avere rapporti, anche coi gay (maschi o femmine), non è solo una moda del momento, è diventata fonte di piacere per talune donne, ma anche per maschi disinibiti; piacere raggiunto in altri modi non convenzionali perché nella trasgressione si sperimentano nuove forme di sessualità latenti in ognuno (così dicono i sociologi).

Il patriarcato si è sviluppato qui da noi (e incrementato) anche a causa delle religioni, in altre culture non cristiane o ebraiche o musulmane si è radicato in modo naturale e a seconda delle condizioni climatiche o antropologiche. In alcune zone, in apparenza poco civilizzate e arretrate, la donna ha sempre avuto la supremazia sull’uomo.

I modelli religiosi sul patriarcato sono quelli più insidiosi e pericolosi perché si basano sul “peccato sessuale” (“Non commettere atti impuri”…cosa significa?) e sulla donna tentatrice per conto di satanasso.  La favola del peccato originale insegna. Ed è dura a morire come superstizione ideologica inveterata.

Ma bisogna stare attenti ad una sola cosa: che il matriarcato non si sviluppi come il patriarcato producendo effetti altrettanto nefasti e frutti avvelenati.

La situazione si invertirebbe a danno di ambo i sessi e anche dei figli (che tra l’altro in Italia già non nascono più).

Il ridimensionamento accentuato del patriarcato sembra però aver portato allo scoperto un ideale di “uomo femmina” ma anche di quello della “donna maschilizzata” (“Volevo i pantaloni”), inversione dei ruoli in un certo senso artificiali o artefatti ad hoc.

Ci sono civiltà, come nella Cina dello Yunnan, dove la famiglia è guidata da una donna la quale può avere tutti gli uomini che vuole e li sceglie notte per notte. Anche in Italia vorrebbero fare così: questo perché il sesso è cosa appetibilissima forse più alle donne che a certi maschi un po’ schivi e restii. In alcuni villaggi africani, la regina sceglie il suo partener “saggiando” sessualmente i competitori uno per uno e scegliendo di conseguenza colui che l’avrà soddisfatta meglio dal punto di vista erotico.

Per la donna il sesso giuoca un ruolo importantissimo ma anche per l’uomo.

In Cina, in quella località dove comanda la donna, non interessa a nessuno sapere di chi è il padre del bambino che nasce da molteplici relazioni. Un figlio sociale, si direbbe.

In alcuni casi esiste addirittura la dimensione cosiddetta diarchica: “matriarcale e patriarcale” come nella civiltà degli Irochesi, indiani d’America.

Dovrebbe essere così dappertutto: stesse condizioni uomo-donna e non azioni di conflittualità tra maschi e femmine per la sostituzione o l’interscambio dei ruoli. L’uomo ha bisogno della donna come la donna ha bisogno dell’uomo in ogni senso.

Tanti studiosi concordano nel valutare che matriarcato e patriarcato, almeno in Italia, sono divenute da anni categorie in estrema contrapposizione che alimentano le liti e le intemperanze tra coniugi e conviventi… anche in assenza di figli. Alcuni addirittura individuano in tali conflitti le cause dei femminicidi e delitti vari nelle famiglie che si susseguono a catena,  delle violenze contro le donne e degli stupri: irriverenze (per non calcare troppo la mano) antifemministe intolleranti perché spesso l’uomo si vede man mano spogliato dei ruoli prima di sola sua esclusiva competenza. Ma vi è altro: dato che spesso le donne studiano più e meglio dei maschi, oggi moltissime svolgono ruoli di primo piano e di alto livello dirigenziale (anche tra militari e forze dell’ordine in genere dove anni e anni fa erano escluse). In tali situazioni emergerebbe anche altro: la donna tradirebbe il marito e il compagno se non più quanto il maschio e l’origine vera dei guai verrebbe ricondotta proprio a queste situazioni sessual-sentimentali. E qui a nostro avviso c’entrano poco matriarcato e patriarcato (o diarcato) e neppure femminismo e maschilismo: occorrerebbe in tal senso una vera e propria rivoluzione sociologico-antropologico-culturale rieducativa per superare le situazioni sopra descritte che minano le famiglie e il nucleo primario educativo delle generazioni presenti e future…miseramente fallito per le evoluzioni femministe dette e per certe “evoluzioni sociali” di coppia. Ma la cosa pare estremamente difficile da superare perché indietro non si torna e sarà sempre peggio per ambo i sessi. Altre proposte o soluzioni miracolistiche non mi pare si scorgano all’orizzonte.

 

 

 

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