Maturità: l’esperto, studiare con altri e confrontarsi


Il fattore ansia e come gestire questo sentimento: una base importante è la consapevolezza dei propri mezzi e del percorso fatto per affrontare nel modo migliore l’esame, che resta un vero e proprio rito di passaggio verso l’età adulta e che segna il termine della relazione educativa fra gli studenti e i propri maestri, sancendone l’autonomia finale.
L’approccio allo studio, come prepararsi, riassumere, e, più in generale, fare un ripasso di tutto il programma, è certamente una sfida educativa importante. Per affrontarla al meglio, è
utile trasformarla in una sfida collettiva – spiega l’esperto -, dove l’intera classe si unisce e impara a confrontarsi, dove ognuno capisce le proprie debolezze e si mette in dialettica con
gli altri. Fra i suggerimenti indicati, anche il concedersi il tempo di un apprendimento metacognitivo e sedimentato. Sul tema della capacità di fare collegamenti interdisciplinari, sempre più richiesto da 10-15 anni, specialmente nel colloquio orale finale, Raimo sottolinea che non esiste per questo una disciplina specifica e che è concreto il rischio di associazioni arbitrarie; è invece utile saper valorizzare il percorso studi seguito durante i 5 anni, durante i quali, per saper fare collegamenti e associazioni più consapevoli è fondamentale aver acquisito l’apprendimento dei
metodi del sapere: quello matematico, scientifico, filosofico e argomentativo, storico, dell’analisi del testo.
La valutazione finale a seguito dell’esame di Stato, infine, che, secondo il docente, «rischia di appiattire la riflessione educativa su un mero voto numerico, resta una sfida per docenti
e studenti per cercare di condividere insieme i criteri valutativi, all’interno di una relazione educativa virtuosa».

Articoli simili