PROGETTO UOMO – bis. Perfetto e irriformabile


Antonio Dovico – L’uomo non è l’automobile, ottima creazione  dell’uomo questa,  in perpetua evoluzione a cavallo di tre secoli.
Viceversa la creatura uomo, è frutto di un progetto super perfetto, grazie al quale non c’è  nulla da aggiungere e nulla da togliere. Le tonsille, il timo, l’appendice; di questa fino a qualche decennio addietro, non se ne conosceva la funzione, e si riteneva che fosse vestigia dell’evoluzione che aveva perso la funzione. Andando avanti con l’esperienza, si è scoperto che serve per proteggere l’ambiente interno dalle infezioni.  La mente del Progettista doveva essere proprio divina, se nel progetto era prevista la più piccola delle necessità. All’automobile del progetto originale si  aggiungono e si tolgono elementi e funzioni varie, a volontà e all’infinito, e questo basti per inchinarci alla sapienza del Sommo architetto, che i credenti conosciamo sotto l’augusto nome: Dio.
Fin qui ho ragionato sulla componente materiale dell’uomo, la quale da sola non basta per farlo assomigliare  a Dio, giusto secondo la definizione che lo vuole fatto a sua somiglianza. Se c’è la carne che delinea il corpo, è necessario che ci sia anche lo spirito per animarlo. E’ lo spirito che fa dell’uomo la più preziosa delle creature, sia davanti al Creatore che al sincero credente. Per fede, crediamo nell’eternità di Dio, e nel suo progetto l’uomo era stato creato immortale. Sappiamo tutti  che a causa della sua disubbidienza, i nostri progenitori procurarono per sé e per i loro discendenti la perdita dell’immortalità. Circostanza dalla quale scaturì la necessità di curare il corpo e anche l’anima.  Da Ippocrate ai nostri giorni, il corpo umano  è diventato un libro aperto, come ho evidenziato nelle righe sopra. I medici bravi e  o n e s t i (conditio sine qua non!) confortati  da strumenti che esaltano l’ingegno umano, lo dimostrano chiaramente.
Molto più problematica, invece, la cura dell’anima. In questo caso entriamo nel campo della trascendenza., e non ci sono strumenti tecnici coi quali si possa investigare. Ma Dio, autore della vita, è anche Provvidenza, e in quanto tale, non poteva mancare di scrivere un libretto d’istruzione, che nella vita guidasse i passi della sua creatura prediletta.  Si intuisce, gli uomini primitivi non conoscevano la scrittura, e quindi non potevano scrivere, però possedevano una memoria formidabile ed assolvevano bene alla funzione del libro. Con l’avvento della scrittura, i Profeti iniziarono a mettere per iscritto quanto conservavano nella memoria, e così nacque la Sacra Scrittura, altrimenti intesa Bibbia. Quella cattolica  è composta di 73 libri, sommati quelli del Vecchio  e Nuovo Testamento. Il primo, Genesi,  racconta  in succinto la formazione del cielo e della terra. Nel secondo irrompe Gesù figlio di Dio, la cui nascita era stata preannunciata 700 anni prima. La storia è risaputa, e non mette conto parlarne in un breve articolo. Da evidenziare che Gesù Cristo fondò la Chiesa, affidandola agli uomini. Sapeva che sarebbe stato tradito? Lo sapeva in quanto presciente, ma Lui conosce i suoi fini, e noi ci agitiamo invano. Per 20 secoli essa è stata Luce  e conforto per l’umanità. Oggi è in pieno marasma, e il disorientamento che ne consegue fa paura. La possiamo vincere solo ritornando al Cristo Crocifisso. Rimettiamone il simulacro nelle aule scolastiche, nei tribunali e nei nostri cuori, e confidiamo  in Lui. Gli uomini possono darci solo ciò di cui abbondano: l’INGANNO!
Antonio Dovico   —- 21/ottobre/2019

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