“Donne che ce l’hanno fatta”, l’ambito premio per le capacità dimostrate


 

 

Sabrina Peron autrice della traversata della Manica.

Cultura senza limiti. Cultura che va oltre ogni cosa e abbatte barriere che a volte sembrano insormontabili. Così come il tema “Donna” che poco nasce come esaltazione delle sue enormi capacità professionali e umane, mentre tanto si apprende tristemente delle sue aberranti violenze subite. L’evento “Donne che ce l’hanno fatta” organizzato nell’ambito delle iniziative per “Ottomarzotuttol’anno”, promosso da Sportello Donna e dagli Stati Generali delle donne, si svolgerà il 5 dicembre 2020 alle ore 10 nell’aula virtuale degli Stati Generali delle Donne. Il premio è un’iniziativa fatta in collaborazione con la Fondazione Gaia. Un importante riconoscimento che è stato avviato per la prima volta dall’Università di Pavia il 4 marzo 2014, e in seguito è stato organizzato anche in altre città d’Italia. Anno dopo anno, questo evento ha assunto notevole importanza culturale proprio per la sua molteplicità di fini che vuole premiare la donna per ciò che è stata capace di fare nella sua professione, ma anche per sensibilizzare il mondo sulla non violenza femminile, percorrendo insieme quel percorso culturale di pari opportunità tanto declamato, ma ancora lontano dalla sua reale attuazione. E non è un caso che nell’anno 2019, questa premiazione si sia svolta a Matera, la capitale Europea della Cultura. Cuore pulsante dell’evento è Isa Maggi, una donna straordinaria che da anni si occupa della tutela e i diritti delle donne, ed è coordinatrice degli Stati Generali delle Donne. Dottore commercialista e revisore di conti, Isa Maggi nel 1986 ha collaborato con l’Università di Pavia nel Dipartimento di Economia Pubblica nell’ambito di studi di economia industriale. Da lei è nata l’idea di “Donne che ce l’hanno fatta”, il premio a donne intraprendenti, decise, piene di iniziative che, nonostante la crisi, sono riuscite a raggiungere posizioni apicali nelle loro carriere. Donne che raccontano le loro esperienze professionali e di vita, in un confronto di generazioni. Narrazioni diverse ma con un filo comune che è il credere in se stesse con entusiasmo a continuare l’apprendimento continuo per rimettere in gioco non solo il proprio sapere, ma anche la propria vita. Tra i tanti premi che quest’anno saranno assegnati a donne che sono riuscite a emerge nel proprio lavoro o comunque abbiano raggiunto l’apice di conquista di titoli di vario genere, c’è Sabrina Peron, l’avvocata 55enne milanese che ha compiuto l’impresa della traversata a nuoto che le è valsa la “Tripla Corona” tra Manhattan, California e Manica. Un’impresa, quella della Manica, durata 14 ore e 46 minuti nel percorrere 35 chilometri a nuoto. Il tutto è stato compiuto nelle acque gelide della notte, con una sola barca e un medico al seguito in caso di ogni evenienza. Ma Sabrina ha tirato dritto senza bisogno alcuno di aiuto, ha saputo stringere i denti con orgoglio, forza, coraggio, determinazione e grandi capacità atletiche. Un emblematico messaggio di forza e capacità femminile che deve fare riflettere. Di lei ci siamo occupati recentemente in un’intervista esaustiva, capace di fare conoscere la nuotatrice, il legale della vita di tutti i giorni e, soprattutto, la persona, la donna, la mamma attenta e premurosa di curare i suoi affetti più cari. Ecco, diremmo proprio che il premio di “Donne che ce l’hanno fatta” assegnato a Sabrina Peron e ad altre figure femminili, è anche il riconoscimento alla lotta di genere, a quell’uguaglianza conosciuta anche come parità tra i sessi e dove la parola “violenza” deve essere blandita con fermezza, senza se e senza ma. Sappiamo che in questo senso la strada da percorrere è ancora molto lunga, tuttavia, confidiamo sempre nell’informazione corretta e, soprattutto, nel senso di rispetto e di maturità del genere umano.

Salvino Cavallaro

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