La Juve e l’annus horribilis della sua dirigenza


 — Il Presidente della Jiuventus Andrea Agnelli —

 

Andrea Pirlo.

 

Riportiamo alcuni titoli riguardanti la Juventus apparsi sulla Gazzetta dello Sport di  Martedì, 27 aprile 2021 .

Di Livio: “Ronaldo? Verso la fine. Il futuro è Dybala. E già vedo Chiesa capitano”.

“Un crollo verticale. Quella di Pirlo è la peggior Juve degli ultimi dieci anni.”

Briatore: “Non puoi dare una Ferrari a chi ha solo il foglio rosa.”

“Da Roma a Firenze, quanti tempi regalati: è il vizio della Juve targata Pirlo”

“Juventus, Pirlo fiuta aria d’addio. E se giocasse d’anticipo?”

Juve, Cassano accusa: “Paratici ha fatto disastri, deve avere paura”.

Adani: “Tutte hanno un’identità tranne la Juve”.

Come si vede c’è proprio di tutto nella feroce critica alla Juventus di oggi, sul più autorevole giornale sportivo d’Italia.. Critiche che vanno oltre l’amarezza di uno scudetto perso dopo nove anni di fila, l’eliminazione prematura dalla Champions, l’andamento deludente di tanti fattori legati principalmente (così come si evince dalle critiche riportate) alla parte tecnica e a Pirlo, unico vero responsabile del disastro Juventus. Noi pensiamo in modo assai diverso. Sì, perché se è vero che Pirlo non ha ottenuto i risultati da lui stesso sperati, è altresì vero che le colpe sono da addebitare in massima parte al presidente Agnelli che l’ha voluto in Prima Squadra. Poi c’è da citare anche il binomio Nedved – Paratici, responsabili di una campagna acquisti sbagliata, dove il solo Chiesa è risultato meritevole di vestire la maglia della Juventus. Ma Kulusevki, Rabiot, Ramsy, Arthur, che apporto avrebbero dovuto dare a centrocampo?

Tuttavia, a prescindere da queste considerazioni tecniche che comunque rivestono un’importanza basilare su quanto si è visto sul campo di gioco con i relativi flop di risultati, ciò che è bene mettere in evidenza sono tante altre decisioni impartite dalla classe dirigente della Juventus. Una dirigenza che in un solo anno ne ha fatte più di bertoldo, a partire da settembre 2020, quando all’Università di Perugia è stato convocato Suarez per un esame che poi si è concretizzato come una vera farsa. Cinque sono gli indagati con l’accusa di falso ideologico, materiale e rivelazione del segreto d’ufficio, mentre i pm dovranno formulare la richiesta di rinvio a giudizio. Certo, essere indagati non significa essere colpevole, tuttavia non è una bella immagine anche se ancora nulla è stato provato. E poi? Poi c’è il peso enorme da sopportare di essere stati i fautori dell’idea Superlega Europea, dove Andrea Agnelli, in qualità di vicepresidente, ha avuto una parte predominante nello sconquasso ideologico del football europeo che sa di “golpe”. Ecco, tutte queste questioni hanno indubbiamente contribuito a fare entrare aria pesante in un ambiente che si è sempre distinto come quasi perfetto nel sapere gestire la conduzione aziendale della Juventus, in tutte le sue forme tecniche, gestionali, nella capacità di investimenti e poi anche di immagine e di pubbliche relazioni all’esterno. Ebbene, in quest’annus horribilis la Juventus sembra abbia perso tutto quello smalto che in tanti anni di storia l’ha caratterizzata come l’esempio da seguire. E non c’è dubbio che tutto ciò che è risultato sbagliato in certe scelte talora anche avventate e non da Juventus, abbiano in qualche modo contribuito a creare instabilità, insicurezza e quella confusione che poi si è trasferita inevitabilmente nello spogliatoio e nel gruppo della parte tecnica. Ecco, secondo noi la Juventus dovrebbe essere ricostruita nel suo gruppo dirigente, prima ancora che nel cuore della parte tecnica.

Salvino Cavallaro

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